Otto ampie finestre gotiche perforavano ogni muro della galleria nord. La luna piena illuminava dal lato orientale con il suo gran chiarore argentato delineando ampie strisce di luce sul pavimento. Non c'erano fuochi accesi ora ma ombre scure in ogni angolo che la luna non riuscisse a illuminare. Quando Octavia gridò, tutti si voltarono a guardare e videro distintamente una figura alta e oscura muoversi senza far rumore attraverso la seconda striscia di luce in fondo alla sala.
Se penso a Louisa May Alcott il riferimento va subito al suo capolavoro più amato: Piccole Donne. Vedere il suo nome in un libro dalla tinte un po' gotiche sorprende, ma fino a un certo punto. Sì, perché, in verità, l'autrice aveva una vera e propria passione per le gothic novel e questo la portò a scrivere diversi lavori per riviste specializzate nel genere con uno pseudonimo: A. M. Barnard. Storie del tutto diverse dal romanzo per cui è più nota; una sorta di thriller cupi, psicologici, con temi come il delitto, la lussuria, la brama di potere, ecc, o romanzi che intrecciano intrighi amorosi con atmosfere soprannaturali.
Ero stata attirata più volte da questo libro nelle mie varie capatine in libreria e, complice una sfida su Instagram, ho deciso di prenderlo. Il tema di febbraio per #librividi sono i fantasmi e, anche se non è uno di quei libri che ti fanno provare brividi assurdi lungo la schiena, la trovo una lettura adatta. E poi, effettivamente, un fantasma c'è.
Il fantasma dell'abate - la tentazione di Maurice Treherne, pubblicato da Elliot editore, è un romanzo breve che narra della storia della famiglia Treherne, in particolare di due cugini, Maurice e Jasper. Lo sguardo e l'attenzione si focalizzano sopratutto su Maurice, che nel tentativo di salvare la vita a Jasper da un possibile annegamento, ha riportato diverse ferite che lo hanno reso un invalido, condannato alla sedia a rotelle. A peggiorare la situazione è anche la scelta del suo facoltoso zio che, per motivi misteriosi, sceglie di escluderlo dal suo testamento. Non per questo però viene abbandonato, infatti, alla morte dello zio viene comunque accolto in casa dal cugino, e accudito con amore soprattutto da sua cugina, la bella Octavia di cui è innamorato.
La storia si snoda soprattutto nel periodo natalizio, quando la famiglia e alcuni amici si riuniscono insieme. E tra intrighi amorosi, eventi inaspettati, scelte importanti e misteri da risolvere, entrerà in scena anche il lato più gotico, diciamo: soprattutto quando i ragazzi decidono di passare l'ultimo dell'anno a raccontarsi storie di fantasmi.
Ma quali misteri si nascondono in quella casa? Sarà vera la leggenda del fantasma dell'abate la cui apparizione è foriera di morte imminente nella famiglia?
Di più non posso né voglio dirvi, perché è talmente breve questo libro che rischierei di rivelarvi troppo.
Si avvicinava sempre più con passi muti e quando raggiunse la sesta finestra, i suoi tratti si palesarono. Un'alta sagoma dall'aspetto derelitto, tutta vestita di nero con un rosario pendente dalla corda che gli cingeva le vesti e con il volto nascosto per metà dalla barba scura.
Questo romanzo breve si è rivelato una piacevole lettura, di quelle da fare d'inverno, magari davanti a un camino acceso con qualcosa di caldo da sorseggiare in tranquillità. Non è, come dicevo, una di quelle storie che ti lasciano addosso una gran paura, ma alcune descrizioni sono molto suggestive. Non aspettatevi un capolavoro, né un romanzo alla Piccole Donne. Anche se, un riferimento lo farei. Mi è sembrato quasi di rivedere Jo, nella sua soffitta, dedita alla scrittura di storie che vogliono sconvolgere le persone!
Quello che mi è piaciuto di più è sicuramente lo stile della Alcott, tra i più belli per me; oltre a una buona caratterizzazione dei personaggi, che però potevano essere maggiormente approfonditi. In verità ho amato i passaggi in cui, Maurice, lasciato solo in un angolo della stanza sulla sua carrozzella, osserva gli altri, i loro gesti, le loro parole, quasi a voler carpire i loro segreti e conoscerli meglio.
La trama non è così originale. Se ne leggono molte simili, e ricorda molto anche quei romanzi inglesi alla Jane Austen; ma attira ancor più la tua attenzione nei capitoli finali, dove entra in gioco un po' quella componente soprannaturale e gotica che cercavo. Non provi brividi, ma riuscendo a immaginarti in quella situazione, con quella casa senza luci per entrare meglio nei racconti di fantasmi, e la luna piena la cui luce argentata penetra attraverso le finestre, fino a illuminare lo spirito dell'abate... be', è molto, molto suggestiva, a mio parere.
Il problema di questa edizione, però, è che ho riscontrato diversi refusi, non gravi, ma che disturbano un po' la lettura.
Non è un capolavoro, ma è una piacevole lettura, per chi ha voglia di trascorrere qualche ora con qualcosa di più leggero, e scoprire un diverso lato della cara Louisa May Alcott.Niente di umano aveva mai avuto uno sguardo come quello dello spirito: occhi vuoti e labbra bianche sotto il cappuccio.
Il fantasma dell'abate, la tentazione di Maurice Treherne, di Louisa May Alcott (A.M. Barnard) Casa editrice: Elliot Traduzione di: Sabato Angieri Pagine: 122 Prezzo: 11.50 euro Voto: ♥♥♥+