Cinema: Il Re Leone [Live Action]

22 ago 2019

Musica e Film

Di solito non vado mai al cinema il primo giorno di uscita di un film, ma per Il Re Leone ho fatto un'eccezione. Non ho saputo resistere. È sempre stato e, penso, sarà sempre il mio film preferito della Disney, e avevo molta molta curiosità di scoprire questo remake, un vero e proprio omaggio alla pellicola originale.

C'era l'ansia. C'era la paura di non riuscire a godermi totalmente il film con troppa gente in sala. C'era il terrore di restare delusa, di fronte a un film che ti sta troppo a cuore.
Ma alla fine ho provato emozioni sin dalle prime note. Il cuore batteva fortissimo in petto, le lacrime erano sempre lì, pronte a uscire (ma ce l'ho fatta a resistere per una volta!), e alla fine ero felice. Felice come la bambina di molti anni fa. Felice come la ragazza che ogni volta che poteva tornava in Africa, dal piccolo Simba, dal suo terribile zio Scar, dal suo amatissimo e meraviglioso padre Mufasa, dai quei pazzi di Timon e Pumbaa sempre pronti a regalarmi risate, e da tutti gli altri personaggi che arricchiscono questa splendida storia.

Probabilmente le mie riflessioni sono quelle di una persona che ama talmente tanto questo film, che non può non donargli sempre il massimo dei voti. Ma allo stesso tempo, sono stufa marcia delle persone che sanno solo criticare ogni minima cosa, come se tutti fossero esperti in tutto.
Il live action è diverso dal cartone? NO, non va bene!
Il live action segue quasi del tutto fedelmente il cartone a parte delle piccole eccezioni? Aiuto, lo schifo!
Il live action cambia le canzoni? Che sacrilegio!
Il live action lascia le canzoni uguali? Ma che motivo c'era di rifarlo se è tutto uguale?
Insomma, soddisfatti mai! E a me avete abbondantemente rotto le scatole.
E sì, oggi non ho peli sulla lingua, e non sto calmina.

Ho letto critiche assurde, almeno per me, per questo film.
“Sembra più un documentario di National Geographic che Il re Leone!!!”.
E allora?!? Ben venga! Io l'ho trovato bellissimo anche per questo!
“I Leoni sono freddi, non hanno espressività!” 
Non è un disegno! Non è un cartone animato dove puoi modificare tutto. Io l'ho visto molto realistico, e l'ho apprezzato anche per questo! E scusate ma, io non la vedo sta grande espressività nei leoni veri. Bellissimi, meravigliosi, ma le loro espressioni mi sembrano comunque molto statiche. Poi vedrò male io.

Queste ammetto che sono le due cose che in particolare mi fanno molto, ma molto ridere. Due argomenti che io trovo abbastanza ridicoli.
Per il resto, togliere certe scene, o modificare minimamente alcune cose non mi sembra questo grande dramma. Ho visto Live Action essere stravolti del tutto, canzoni molto modificate, se scompaiono alcune sfumature del cartone non è una tragedia. Il cartone comunque è sempre lì. Lo si può rivedere in ogni momento. Resterà sempre quel capolavoro che molti di noi abbiamo amato. Ma questa versione non è per nulla brutta.

Comunque, piccola polemica a parte, passo ai miei pensieri.

 

 

Tutto ciò che vedi coesiste grazie a un delicato equilibrio.   Mentre gli altri cercano ciò che possono prendere, un vero Re cerca ciò che può dare.

 

 

 

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Venticinque anni. 

Così tanto tempo è passato da quando al cinema veniva trasmesso il film che poi sarebbe diventato il mio preferito (insieme a La Bella e La Bestia). Il Re Leone ha un posto speciale nel mio cuore. È uno dei pochissimi Film Disney, o forse l'unico, di cui amo moltissimo anche i seguiti.

Erano mesi che attendevo questo momento. Quello di poterlo vedere in una veste nuova. Guardavo le immagini e i trailer e mi emozionavo moltissimo nel vedere quella trasposizione molto, molto, realistica dei Leoni e degli altri animali della Savana. Ho provato tenerezza nelle immagini del Simba cucciolo, amore per quel magnifico personaggio che è Mufasa, la stessa rabbia per la crudeltà meschina di Scar, e tanta, tanta simpatia per Pumbaa e Timon. Ho adorato la fierezza e il coraggio delle figure femminili: Nala e Sarabi, che non si piegano mai all'autorità del despota Scar.

Ho deciso per la prima volta di prendere i biglietti in anticipo, e quando mi sono seduta in quella sala pienissima di persone, ho provato ansia. Ho sempre il terrore di ritrovarmi accanto delle persone che non hanno nessun rispetto, e parlano, fanno rumori, accendono cellulari, fregandosene altamente degli altri che sono lì per godersi in tranquillità un film. Eppure, ieri sera, ho avuto la dimostrazione che qualche volta - anche se per piccole cose - l'umanità può sorprendere in positivo.

Eravamo tutti lì. Persone più o meno quasi tutte delle mia età. E per un attimo ho immaginato i bambini di venticinque anni fa, ormai adulti, che avevano voglia di emozionarsi di nuovo.
Tutti lì che pur sapendo che avremmo sofferto per l'ennesima volta, eravamo pronti a rivivere le avventure del piccolo Simba.
Nel momento, o meglio QUEL momento di massima tragedia, ho avvertito un silenzio surreale. E poi pian piano il rumore dei fazzoletti, di gente che non riusciva a trattenere le lacrime, di singhiozzi nel buio. E pur riuscendo a trattenere le lacrime - a stento! - mi sentivo molto molto scossa dentro, emozionata, commossa. Questo film è riuscito di nuovo a sfiorare le nostre anime - o almeno quelle delle persone più sensibili -.

Raccontarvi la storia non ha senso.
Mi limito alle emozioni.

 

 

 

 

 

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Che cosa ho amato? Praticamente tutto, o quasi.
Sono tra quelle persone a cui non dà affatto fastidio quella parvenza di documentario. Anzi. Ho adorato quella precisione grafica nel riproporre le meraviglie dell'Africa e dei vari animali. Un mondo che guardo sempre da lontano, ma che ogni volta, nelle immagini, foto, video riesce a emozionarmi immensamente.
Io non ho trovato questa freddezza di cui tutti parlano. Forse sì, non c'era la grande espressività che è facile lasciar trasparire in un film d'animazione, grazie ai disegni, ma i leoni li ho sentiti così reali, così veri, così vivi, che quasi avevo la sensazione che non fossero realizzati al computer - se non ovviamente in alcune immagini, come le battaglie, e altri momenti, che comunque non potevano essere rappresentati in maniera troppo macabra essendo sempre un prodotto Disney, per bambini.
Che poi, sinceramente, i veri leoni quanta espressività hanno?

Ho adorato la fedeltà quasi assoluta al cartone. Sì, è vero mancano alcune scene (di una ne ho sentito anche io la mancanza, anche se alla fine il senso è stato espresso ugualmente), ci sono alcune piccole cose modificate - soprattutto nelle parti di Timon e Pumbaa - ma io mi sono lo stesso divertita. Insieme alla commozione, ho riso anche tantissimo e ho particolarmente apprezzato quelle piccole sfumature diverse, ma non così disturbanti.
Forse quel riferimento a un altro cartone disney - che comunque viene al secondo posto nel mio cuore, e quindi io ho apprezzato - poteva non essere gradito a tutti, ma diamine, quei due fanno sempre e comunque morire dalle risate!

Parlando del doppiaggio in italiano: avevo paura. Sì. Soprattutto di Marco Mengoni ed Elisa.
Non sono attori. Non sono doppiatori. Sono solo magnifici cantanti (e su questo, mi spiace, ma io resto della mia ferma opinione. Sono tra le voci più belle del nostro panorama musicale attuale). Però, pur non ritenendoli eccezionali, a me non sono dispiaciuti. Forse Marco mi ha colpita leggermente di più - anche perché avevo il terrore più della sua voce -.
Stefano Fresi ed Edoardo Leo pur non essendo le voci che ho tanto amato di Pumbaa e Timon (specialmente il primo, che non ho gradito tantissimo), mi hanno comunque fatto ridere moltissimo.
Per quanto riguarda Massimo Popolizio è riuscito a conferire una maggiore cattiveria a Scar, ma mi dispiace tantissimo, ogni volta che lo ascoltavo mi sembrava di vedere Voldemort. Bravo, molto, ma in questo caso mi è molto mancata la voce di Tullio Solenghi.
Su Luca Ward, un unico commento: ma quanto amo la sua voce? Quanto era perfetta per il mio personaggio preferito, ossia, Mufasa? Non era facile “prendere il posto” di Vittorio Gassman - voce meravigliosa e indelebile nel cartone -, ma lui è stato ancora una volta meraviglioso.

 

 

 

 

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Perché amo così tanto il Re Leone?

  • Per i riferimenti al mio amato Bardo, Shakespeare, e al suo meraviglioso Amleto. Il Re Leone non è una semplice favola riadattata, è qualcosa di diverso. Di più profondo, anche se non totalmente originale.
  • Per il rapporto meraviglioso tra una padre e un figlio. Mufasa è un personaggio meraviglioso. Un padre severo quanto amorevole. Una figura saggia, e allo stesso tempo giusta. I suoi momenti con Simba, fanno commuovere, non solo nella tragedia. Vedere quanto amore ha per suo figlio, ti riempie così tanto il cuore da non saper gestire davvero le sensazioni che provi. Tra le parti più intense, non c'è solo la tragedia della morte, ma anche quando gli appare tra le nubi, per ricordargli chi è veramente. Per spingere suo figlio a ritrovarsi, dopo essersi perso, a tornare indietro, a ritrovare se stesso e a comprendere che lui non è mai morto. Lui vive in Simba.
  • Perché Timon e Pumbaa fanno morire dalle risate. Anche in questo live action sono riuscitissimi. E anche perché invitano a due riflessioni: l'importanza della diversità, dell'amicizia che supera le differenze di “razza” (un suricato, un facocero e un leone possono diventare amici?); e soprattutto il motto prezioso da non dimenticare mai “Hakuna Matata”, che non significa semplicemente non pensare a nulla e non fare niente nella vita, quanto cercare di vivere la vita con meno pensieri o preoccupazioni. Perché è inutile allarmarsi tanto di fronte a un problema, crearne quando in realtà non esistono. A volte, basterebbe fermarsi un attimo, respirare, e poi spesso le risposte arrivano. Dimenticare i problemi del passato e vivere con un po' più di positività il presente. Un motto in apparenza semplice e divertente, ma in realtà molto profondo (quanto vorrei riuscire a seguirlo!).
  • Il Cerchio della Vita. 
    Altra riflessione importante. Tutti facciamo parte di un cerchio. La nostra vita non è eterna. Importante è quindi rispettare tutte le creature di questo mondo, la nostra terra, noi e gli altri. Perché se è vero che i leoni mangiano le antilopi, è anche vero che alla fine della vita, i leoni diventano erba e saranno mangiati dalle antilopi. Tutto ruota attorno a un delicato equilibrio, che si spezza quando viene a mancare il rispetto per l'altro e per il mondo (quanto è attuale? Quanto stiamo facendo male al nostro pianeta?).
  • Il perdersi per poi ritrovarsi. 
    Un concetto che sento sempre molto forte in me.
    Simba si sente colpevole per la morte di suo padre. Decide di scappare dalle proprie responsabilità. In fondo è la via più facile. Ma facendo ciò perde se stesso, dimentica Mufasa. Crede di star bene, di vivere una vita senza pensieri, non comprendendo del tutto il messaggio. Nala e Rafiki lo riportano sulla retta via, così come la presenza dello spirito di suo padre. Simba ha paura di quel passato che fa ancora molto male, ma da quella triste esperienza si può imparare qualcosa, no? Ed è così, che in una delle scene più intense del film, ritrova se stesso. Riesce a rispondere alla domanda “Chi sei?” e comprende.

 

Un cartone/film che mostra sì la morte, ma che va fatto vedere a tutti. Perché ha molto molto di più al suo interno.

Concludo dicendo che a me questa versione è piaciuta lo stesso molto. Il cartone resterà sempre un vero e proprio capolavoro, ma io sono rimasta entusiasta anche del Live Action.

Quindi, lo consiglio.

 

 

 

voto:
(non pienissime, ma quasi!)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

- Le immagini le ho trovate su internet, se ci sono problemi di © basta dirlo e saranno rimosse!

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