È tempo di ricominciare, di Carmen Korn - Recensione

8 apr 2019

Libri

 

Il silenzio evocava le ombre dei morti, dei dispersi.

     

Esce oggi in libreria il secondo capitolo della Trilogia del Secolo, "È tempo di ricominciare", opera della scrittrice tedesca Carmen Korn, pubblicato in Italia dalla Fazi, che ringrazio per avermi concesso una copia digitale per leggerlo in anteprima.

 

Le Saghe familiari, se ben scritte, hanno quel sapore di casa e di quotidianità, anche essendo ambientate in luoghi ed epoche molto diverse dalle proprie. Un esempio calzante di quanto dico è sicuramente questa trilogia, ambientata ad Amburgo nel 1900, che sto davvero amando moltissimo.

 

Ma dove eravamo rimasti? Figlie di una nuova era (Recensione) ci aveva permesso di entrare a piccoli passi nelle case e nelle vite di quattro ragazze nate proprio agli inizi del 1900, del tutto diverse sia per classe sociale che per caratteri, che però pian piano s'incrociano divenendo amiche preziose in un clima storico e politico fragile e rischioso. Nel primo capitolo, infatti, ci viene presentata Amburgo tra le due Guerre, precipitando poi nel terribile secondo conflitto mondiale che spazza via ogni idea o parvenza di felicità. Spezzando un po' i sogni e quella voglia di vivere delle giovani protagoniste. Separazioni, scomparse, eventi che fanno fremere un po' il cuore. La Korn ci aveva lasciati appesi a una flebile speranza: Henny, infatti, aveva scorto Käthe su un tram nella notte di San Silvestro del 1948. Ma se fosse stata veramente l'amica - tornata da un campo di concentramento a seguito della delazione di suo marito Ernst Lühr - perché Käthe non si è messa subito in contatto con lei?

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In questo secondo capitolo della trilogia, si parte proprio da quel punto. Siamo nel 1949 in una Amburgo devastata dalle macerie, dove tutti cercano di tornare a vivere dopo una terribile guerra che ha distrutto famiglie e amicizie. Ritroviamo subito Henny che, finalmente, sembra prendere in mano la sua vita, e accetta di vivere e poi sposare il suo vero amore Theo Unger. Quest'ultimo, abbandonato da Elisabeth - con la quale continua comunque ad avere un rapporto amichevole -, ospita nella sua casa anche il figlio di Henny, Klaus, che in lui ha trovato un vero padre, dopo che Ernst lo ha disprezzato e allontanato non accettando la sua omosessualità. Nella famiglia di Henny ritroviamo anche sua figlia Marike che vive con suo marito Thies, legati sin dall'infanzia, e si ritrova anche lei ad affrontare il difficile connubio tra il suo lavoro di medico e la sua voglia di diventare madre. Naturalmente non manca sua madre Else, donna fin troppo morbosa, che non ha poi così mutato il suo carattere.

Lina continua a vivere con la sua Louise. Entrambe vengono colte da questo senso di profonda rinascita che invade pian piano il paese, e cercano di portare avanti il loro bellissimo progetto in onore del caro amico Kurt Landmann - medico della Finkenau che si è suicidato nel primo capitolo dopo che i nazisti gli hanno tolto l'abilitazione medica per il suo essere un ebreo -: una libreria. Lasciano quindi da parte i mestieri di insegnante e attrice, per cercare di trasmettere quanto più la bellezza e l'importanza dei libri.

Ida continua a vivere nella pensione della buona Guste - personaggio tra i miei preferiti (donna molto aperta mentalmente, che accoglie tutti nella sua pensione, vedendoli quasi come suoi figli) - insieme a Tian, il suo amore tanto contrastato nel primo atto della storia, ma verso il quale ora prova una sorta di noia. Pensa con nostalgia alla sua vita da persona ricca, e senza quel brivido per il proibito e del rischio, sente un po' vacillare la sua relazione. Con loro c'è la piccola Florentine, che diventerà uno dei personaggi più importanti. Florentine sin da bambina colpisce moltissimo per il suo fascino esotico e inusuale, sogna il mondo della moda e ambisce a diventare un giorno una fotomodella.

Infine Käthe. Era davvero lei su quel tram? Perché non torna indietro dalla sua amica? Perché non torna alla vita? E Rudi, disperso ancora in Russia? Che ne è stato di lui? Potrà tornare dai suoi amici, dalla sua amata, e da suo padre ritrovato da poco e che non smette un secondo di cercarlo? Di loro non rivelo di più, per spingervi ancor di più a leggere questo meraviglioso romanzo!

 

Accanto alle protagoniste del primo romanzo, la Korn dà molto spazio anche ai loro figli e ad altri personaggi che prendono via via sempre più importanza, rubando spesso tutta l'attenzione. Tra i tanti cito sicuramente Alex Kortenbach, un musicista reduce dall'esilio. Al suo ritorno in terra tedesca non avrà più nessuno delle persone amate, ma... ne troverà altre pronte ad amarlo ancor di più e sostenerlo nonostante una malattia che sembra debilitare il suo fisico.

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Leggere queste pagine è stato come tornare in una grande famiglia allargata di cui quasi ti senti parte. Diviene facile condividerne le gioie e i dolori, commuoversi di fronte a certi ritorni o addii, ad alcune perdite che diventano un po' anche tue, voler quasi spronare le persone a reagire, o ancor ammirare chi nonostante il terrore vissuto riesce a piccoli passi a tornare alla vita. Anche se non è facile e forse, molto spesso, si ha quasi la sensazione di sentirsi in colpa per gioire quando altri sono morti o dispersi. Ma il senso di questo libro oltre a mostrare un ritratto non solo familiare ma anche Storico del periodo, è anche e soprattutto quello di comprendere che la vita va avanti, e si deve avere il diritto e il coraggio di riprenderla in mano, e di costruire un tassello dopo l'altro la propria felicità, nella speranza che ciò che è accaduto non si ripresenti mai più.

Mai più. Due parole che si ripetono e in cui tutti sperano. Ma i venti della storia sferzano inesorabili facendo vacillare un po' le speranze, la voglia di vivere in pace. Il periodo preso in esame in questo libro va infatti da marzo 1949 a novembre 1969. Un'epoca storica caratterizzata da moltissimi eventi culturali e politici. Molte le citazioni ad artisti che hanno fatto la storia: da Marilyn Monroe, all'esordio nella musica dei Beatles, dal festival di Sanremo e la nostra Gigliola Cinquetti, all'arrivo della TV nelle case. Si parla del boom economico e delle nascite, dell'introduzione della pillola anticoncezionale che dona più libertà di scelta alle donne, all'incredibile sbarco sulla Luna, alle proteste studentesche del '68; e ancora gli assassini di due grandi uomini politici Martin Luther King e John Fitzgerald Kennedy.

C'è anche la paura di sprofondare di nuovo nel terrore di una Terza Guerra Mondiale, con la Guerra Fredda, il pericolo del nucleare, e la creazione di quel Muro che divide la città di Berlino in due zone. Ma anche gli echi di guerre lontane - quella del Vietnam - che però di riflesso si ripercuotono sugli animi di chi momenti simili li ha vissuti davvero sulla propria pelle.

È difficile tornare alla vita quando si è vissuto tanto dolore e orrore. C'è chi si chiede come sia possibile dimenticare certi incubi, spendere e consumare tutta quella nuova abbondanza, dopo aver patito tanto, dopo anni di privazioni e rinunce. Ma c'è anche la successiva comprensione che il tempo scorre velocemente, e bisogna iniziare a cogliere i momenti.

 

Aveva ragione: si pensa sempre di avere tutto il tempo, finché di tempo non se ne ha più.

 

È complicato tornare a fidarsi delle persone amiche, così come lo è poter vivere in un'epoca in cui c'è sì un inizio di cambiamento, ma l'omosessualità è ancora vista come un reato. E allora bisogna stare attenti a vivere il proprio amore, a compiere certi gesti d'affetto. E ancora una volta l'amore lo si deve vivere nella sfera privata, stretto in dei limiti che spesso fanno male.

Ma è proprio quel forte sentimento che muove il mondo, che spinge le persone ad affrontare i propri dolori, gli incubi, e tornare alla luce.

E poi ci sono i figli. Figli che crescono e che ora devono affrontare questa nuova epoca, nella speranza che sia migliore. Figli di sangue, ma anche no. Perché non è per forza il legame di sangue a tessere i rapporti, ma il cuore. Ci sono stati padri incapaci di amare i propri figli, altri che invece - pur non avendone di propri - riversano verso di loro tutto l'amore possibile.

Insomma, è una trilogia che consiglio di leggere. Perché è proprio nell'aspetto quotidiano, nella vita che scorre con le sue luci e le sue ombre, con le scelte da prendere, con gli amori, le amicizie, e i rapporti importanti, che spesso puoi provare le emozioni più forti. La Korn racconta la vita quotidiana di diverse famiglie e la incastra perfettamente nel periodo storico preso in esame.

Queste figlie di una nuova era sono cresciute. Da amiche e sorelle, sono diventate madri, mogli, e anche nonne. E pian piano lasciano lo spazio ai propri figli, che sicuramente nell'ultimo capitolo sapranno donarci molto altro!

           
tempo-di-ricominciare-671x1024 È tempo di ricominciare, Carmen Korn Editore: Fazi Pagine: 564 Prezzo: 20 euro cartaceo (9,99 euro ebook) Data Uscita: 8 Aprile 2019 Voto: ♥♥♥♥½
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