Cinema: Dumbo e Una giusta causa

23 apr 2019

Musica e Film

Oggi voglio parlarvi degli ultimi due film che ho visto al cinema. Due film che ho molto apprezzato e che vi consiglio, anche se ormai non so se li trovate ancora al cinema. Arrivo tardi, lo so. E ripeto ancora una volta che sono solo miei pensieri personali, non dettati da competenze tecniche. Le mie emozioni, le mie impressioni, su quanto vedo al cinema o in tv.

  • Dumbo ★★★★

Quando ho scoperto che Tim Burton avrebbe portato al cinema un live action di Dumbo non ho saputo resistere! Dumbo non è tra i miei film d'animazione Disney preferiti, ma Tim Burton per me è sempre un po' una certezza!
Certo, c'è da dimenticare il Burton un po' bizzarro e "oscuro" di altri film, come la Sposa Cadavere o Nightmare before Christmas, ma è riuscito a conquistarmi di nuovo.

Ho adorato nella prima parte i continui rimandi al cartone animato: dal topolino, alla cicogna che si posa sul vagone di Mamma Jumbo, agli inquietanti elefanti rosa, all'ira della sua mamma quando il cucciolo viene umiliato, oltre ovviamente alla straziante quanto dolcissima immagine dei due nel momento forse più commuovente del film (e la splendida voce di Elisa a regalare magiche emozioni).
Insomma, tanti piccoli elementi simbolici che gli amanti della Disney non possono non aver notato e - almeno secondo me - apprezzato.

Ma poi, come è ovvio che sia, la storia segue un flusso un po' diverso. Se nel cartone tutto ruota intorno a Dumbo che deve imparare a volare, nel film c'è molto di più. Dumbo, infatti, impara quasi subito a volare, sempre con l'aiuto di una piuma "magica" e due bambini che credono fortemente in lui e nelle sue capacità, ma lo scopo è uno solo: ritrovare la sua mamma, venduta per aver distrutto il circo e causato la morte di una persona.
Oltre alla storia di questo dolcissimo elefantino dalle orecchie enormi - è stato realizzato in maniera sublime, non puoi non commuoverti nell'osservare la sua incredibile tenerezza - c'è ovviamente la vita di altri esseri umani. Di una famiglia in particolare, quella di Holt Farrier, ex star del circo Medici tornato dalla guerra - che lo ha portato a perdere un braccio - e i suoi due figli: Milly e Joe. Parla dei difficili rapporti tra un padre e i suoi figli, soprattutto Milly, una bambina che vuole discostarsi un po' dalle tradizioni, per dedicarsi alla scienza, ed emanciparsi un po'.

Ma anche delle differenze tra Circhi: da un lato abbiamo il Circo Medici che dà l'idea di una famiglia allargata, piccolino, più "tradizionale"; dall'altro l'imponente Dreamland, un grandissimo parco pieno di giostre e divertimenti, gestito dal crudele imprenditore Vandevere un uomo il cui unico scopo è far soldi e rendere Dumbo una star. Accanto a lui, spicca la stella del suo circo: la trapezista, Colette Marchant, elemento poi importante per quel che accadrà in seguito.

È un film che non solo omaggia la Disney in qualche modo, ma che racchiude tanti altri temi: dall'importanza di credere nei propri sogni, donando anche la libertà ai propri figli di seguire le proprie aspirazioni, al tema della famiglia che non si deve lasciar sola, dal bellissimo amore di un elefantino per la sua mamma, che lotta per riconquistarla, ad altri aspetti come il bullismo - negli attacchi al piccolo Dumbo da parte di molte persone a causa della sua diversità -, ma anche appunto questa diversità che viene vista quasi come un problema. Gli ultimi, quelli strani, che possono essere facilmente messi da parte con noncuranza e anche disprezzo (vedi i vari esponenti del circo Medici). Per non parlare poi del bellissimo tema animalista/ambientalista che io ho adorato - non amando i circhi di animali! -: in un finale che fa sorridere e ti fa venire voglia di ringraziare davvero Burton per l'idea.
Insomma, davvero un bel film.

 


  • Una giusta causa

Di questo film avevamo letto delle recensioni negative, e lo abbiamo visto per un soffio, essendo stato tolto troppo presto dalle sale cinematografiche. Alla fine della visione siamo rimasti tutti un po' perplessi: non dal film, bensì dalle recensioni! Come si può dare due stelline a una pellicola simile? Forse perché non si tratta di un film che può essere amato da tutti? Un film gettonato, conosciuto da tutti, verso il quale le masse si buttano al cinema? Okay, va bene. Ma due stelline proprio no!
Forse non è per tutti, ma in realtà dovrebbero vederlo tutti.
È uno di quei film da guardare con attenzione, uno di quelli che fa riflettere. È la storia vera di Ruth Bader Ginsburg, avvocatessa, poi magistrata e infine giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America che ha dedicato la propria vita a favore dei diritti delle donne e della parità dei sessi.
Un personaggio forte, coraggioso, da ammirare. E un mondo che sembra apparentemente lontano, ma che assomiglia molto al nostro. In fondo, ancora oggi le donne non hanno gli stessi diritti e parità degli uomini, no? Fanno ancora più fatica degli uomini soprattutto nel mondo del lavoro. Ed è per questo che questo film andrebbe visto.

Ruth è stata una delle pochissime donne ammesse alla facoltà di giurisprudenza di Harvard alla fine degli anni Cinquanta. Ruth è sposata e ha una figlia, nonostante questo mette tutta se stessa nello studio, e anche quando a suo marito viene diagnosticato un terribile tumore, lei non demorde. Partecipa alle sue lezioni e a quelle del compagno, e riesce comunque ad andare avanti, al meglio. Quando il compagno si trasferisce per lavoro, Ruth è costretta a continuare i suoi studi alla Columbia dove si laurea con il massimo dei voti. Con un curriculum simile dovrebbe essere facile trovare un lavoro, no? Eppure per lei - a differenza del marito - non lo è per nulla! Il motivo? Essere donna.

La bellezza di questo personaggio, anzi, di questa donna giacché reale, sta nel suo coraggio, nella forza che ha avuto nel lottare con determinazione non solo per sé, ma anche per tutte quelle donne e uomini discriminati sulla base del genere. Non dico uomini per errore, perché in questo film vediamo subito che non ci si ferma soltanto alla lotta per le donne e i loro diritti, ma anche verso gli uomini discriminati.
Forse l'unica nota che posso aggiungere, sta nel fatto che parlando di molte cose prettamente giuridiche si può far un po' fatica non avendo avuto certi studi, ma per il resto, l'ho trovato davvero un bel film. Una storia da vedere, su cui riflettere, e una persona da prendere a esempio (bellissimo far comparire la vera Ruth sul finale!).
Peccato che questo film non abbia avuto il giusto risalto e apprezzamento.

 

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