Guida galattica per gli autostoppisti, di Douglas Adams - Recensione

4 mar 2019

Libri

     

La fantascienza non è mai stato un genere che mi incuriosisce. Non so perché, ma soprattutto la presenza di eventuali alieni mi turba. Non è un elemento che mi fa impazzire, a meno che, questi non siano tratteggiati in maniera originale o divertente! Mi è capitato ad esempio di leggere un libriccino che mi ha fatto sorridere: gli Hoka Sapiens,di cui parlo qui. E li ho trovati adorabili. Nonostante ciò, ho deciso di estendere le mie letture anche a questo genere, e non potevo non leggere un libro di cui ho tanto sentito parlare: Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams. Non sapevo effettivamente cosa aspettarmi, e da principio sono rimasta perplessa, stupita, meravigliata, ma poi mi sono ritrovata a ridere. Sì. Credo che la parola che più di ogni altra possa esprimere la mia sensazione su questa lettura sia... "Assurdo!". A mio modesto avviso, occorre approcciarsi a una lettura simile senza farsi troppe aspettative o idee, ma lasciar scorrere la trama in maniera spensierata, e vi assicuro che vi ritroverete a ridere moltissimo. Il nonsense regna sovrano, ma a me è piaciuto moltissimo. Se ben fatto, ti ritrovi quasi ad annuire per delle cose che in realtà sono davvero insensate!

Ma di cosa parla questo libro? Guida Galattica per gli Autostoppisti è un romanzo di fantascienza umoristica scritto da Douglas Adams e pubblicato in Italia nel 1980 dalla Mondadori sulla collana Urania. Si tratta di un adattamento delle prime quattro puntate della serie radiofonica omonima trasmessa negli anni 80 dalla BBC. È il primo di una serie di cinque libri: Ristorante al termine dell'universo, La vita, l'Universo e tutto quanto, Addio e grazie per tutto il pesce, e Praticamente innocuo.  

Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell'estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c'è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c'è un piccolo, trascurabilissimo, pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un'ottima invenzione.

       

davIl romanzo si apre sulla Terra, dove l'umano Arthur Dent protesta contro la demolizione della sua casa per lasciar il posto a una nuova tangenziale. Ma gli esseri umani non sanno che di lì a breve le loro vite saranno sconvolte - se così ci si può limitare a dire - da un evento molto, molto simile, ma che coinvolge l'intero pianeta. Piombano, infatti, delle astronavi aliene guidate dal prostetnico vogon Jeltz dell'Ente Galattico Viabilità Iperspazio, con un messaggio ben preciso: dovranno demolire il pianeta terra per via della costruzione di un'autostrada iperspaziale. Arthur però riesce a salvarsi, grazie all'aiuto del suo amico Ford Prefect, il quale rivelerà ben presto di non essere un terrestre, bensì un alieno originario della stella Betelgeuse, che lo trascina con sé chiedendo un "passaggio" all'astronave aliena. Qui gli farà conoscere anche una Guida particolare - che dà proprio il nome al titolo del romanzo - : la Guida Galattica per gli autostoppisti, una sorta di libro elettronico (potrebbe forse essere paragonato agli attuali e-reader), scritta in forma di enciclopedia, che ti dice tutto quello di cui hai bisogno di sapere, su qualsiasi cosa. Un libro nel libro davvero notevole e che si vende benissimo per due ragioni:

  • Costa un po' meno dell'Enciclopedia Galattica,
  • ha stampate in copertina, a grandi caratteri che ispirano fiducia, le parole  "NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO!" (DON'T PANIC).

Iniziano così le avventure surreali di questi due protagonisti che grazie a questa guida e alle sue informazioni, faranno un vero e proprio viaggio nello spazio, "chiedendo l'autostop" a diverse astronavi, tra cui, la Cuore d'Oro - che viaggia a propulsione di improbabilità infinita -. Qui incontreranno dei loro amici, poi compagni di viaggio: Zaphod Beeblebrox, un alieno a due teste, Trillian - un'umana - e Marvin, un robot perennemente depresso, perché è stato creato con le nuove caratteristiche CPV, ossia Carattere da Persona Vera.

   

La vita! - disse - Non parlatemi della vita!

 

Con loro arriveranno sul pianeta Magrathea, dove incontreranno un anziano alieno, uno dei fabbricanti di pianeti, tra cui la Terra. E dove si scoprirà qualcosa in più sui due topini che Trillian portava con sé, e che ancora si chiedono quale sia la "risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto".

   

Non è sufficiente godere della bellezza di un giardino? Che bisogno c'è di credere che nasconda delle fate?

   

Sì, forse raccontata così, non vi ho detto tanto. Ma non voglio svelarvi tutto! Vi invito a scoprirlo - se non lo avete già letto - e a saperne di più sull'importanza dell'asciugamano per un autostoppista, o del numero 42! Elementi importanti, che rendono ancora oggi il libro noto a tutti gli amanti del genere o meno.

Come già detto, a me è piaciuto molto. Non è tra i generi e le trame che amo di più, ma è stato piacevole trascorrere alcuni momenti con un libro simile. Mi sono ritrovata a sorridere, alcune volte proprio a ridere di fonte a certe assurdità, al limite del demenziale, e non posso non consigliarlo. Appena possibile, ovviamente, leggerò i seguiti, perché voglio saperne di più di questo viaggio nello spazio, e soprattutto leggere ancora di Marvin, quel Robot che ho adorato sin dalla prima descrizione. Un androide paranoico, depresso, che sfinisce tutti con le sue continue lamentele ma che, oh, a me è piaciuto proprio tanto!

 

- Perché stai sdraiato a faccia in giù nella polvere? - Perché è un ottimo modo per sentirsi ancora più disgraziati di quello che si è. Non far finta di provare desiderio di parlarmi, so che mi odi. - No che non ti odio. - Sì, invece, tutti mi odiano. Fa parte dell'assetto dell'Universo. Basta che io parli con qualcuno, che questo comincia a odiarmi. Perfino i robot mi odiano. Se ti limiti a non badarmi, senza arrivare a odiarmi, penso che riuscirò probabilmente a sollevarmi di qui. Si alzò in piedi e guardò risolutamente nella direzione opposta a Ford. - Quella nave mi odiava - disse avvilito, indicando la lancia della polizia. - Quella nave? - domandò Ford eccitato. - Cosa le è successo? Lo sai? - Mi odiava perché le ho parlato. - Tu le hai parlato? - disse Ford. - Cosa intendi dire? - Sai, ero molto annoiato e depresso, così sono andato a collegarmi al suo computer centrale. Ho parlato a lungo col computer, spiegandogli la mia visione dell'Universo. - E cosa è successo? - lo incalzò Ford. - Si è suicidato - disse Marvin, e si incamminò a grandi passi verso il Cuore d'Oro.

     
71kspVLeKBL Guida Galattica per gli autostoppisti, Douglas Adams Mondadori 212 Pagine Prezzo: 9.50 cartaceo Voto: ♥♥♥♥½
Commenti
Ancora nessun commento.

TAGS