Sono giorni un po' strani. Si oscilla tra la voglia di fare mille cose, e la paura di un nuovo inizio. Ci sono giorni in cui mi sento carica, altri in cui vengo assalita da mille dubbi. Non è facile iniziare un nuovo ciclo, una nuova vita, non lo è per niente. Ma in fondo sento che sto seguendo la strada giusta. Devo solo non perdermi durante il tragitto, non lasciare che le paure prendano il sopravvento. Non parlo di libri da un po' di tempo, ma ne sto leggendo diversi. Attualmente, in effetti, ne ho iniziati almeno tre - e di solito tendo a leggerne uno alla volta - ma complici due bancarelle dell'antiquariato ho portato a casa due titoli a cui tenevo molto. Da un lato "Le ore" di Michael Cunningham, e dall'altro - proprio domenica scorsa - "Sylvia, il racconto della vita di Sylvia Plath" di Stefania Caracci per Edizioni e/o.
Virginia Woolf e Sylvia Plath. Due nomi molto forti. Potenti. Della prima devo ancora leggere altro. Ammetto di aver letto poco e niente, pur sapendo la sua storia. Alla seconda sono in un certo qual senso affezionata, perché dopo aver letto i suoi Diari l'ho sentita molto affine a me e ai miei pensieri. Quindi, non posso non acquistare ogni opera che parla di lei. Ho in lettura questi due titoli, oltre ad Anna Karenina. Un grande tomo che cerco di leggere pian piano, per assaporare meglio tutta la storia, con attenzione. Di recente, invece, ho concluso due libriccini per cui vorrei spendere alcune parole: Sotto il Burqa di Deborah Ellis, per Fabbri Edizioni, e Hoka Sapiens di Poul Anderson e Gordon R. Dickson dell'Urania.
... Alti circa un metro, corpulenti e ricoperti da una pelliccia dorata, con le teste rotonde, il muso schiacciato e gli occhietti neri. Fatta eccezione per le mani, dalle dita corte e grassocce, rassomigliavano in tutto e per tutto a due grassi orsacchiotti.
Non sono un'amante della fantascienza, ma ho deciso di leggere questo libro per curiosità. Il mio fidanzato, che a differenza mia ama questo genere, mi ha detto che erano racconti divertenti, e perché non provarci? In fin dei conti mi piace spaziare ogni tanto anche verso generi che non sono troppo in linea con i miei gusti personali.
Ed effettivamente questi racconti sono carini e molto divertenti! Gli Hoka, questi buffi "orsacchiotti alieni", mi fanno morire! Adorano tantissimo il folclore, i libri e i film terrestri e questa loro passione li spinge a incarnare le vesti di diversi eroi, imitandoli in maniera più fedele possibile! Gli Hoka non riescono a comprendere la differenza tra realtà e finzione, ed è per questo che quando guardano film o leggono libri dei terrestri, si convincono da soli che quello mostrato sia il modo più giusto di comportarsi! Ed ecco che allora il povero Alexander Jones, che di loro si deve occupare, si ritrova a essere visto come un Don Giovanni preso dalla gelosia della sua compagna, o un Watson, fedele alleato del famoso Sherlock Holmes! E sono solo due dei sei racconti presenti in questo libricino! Insomma, è stato un bel consiglio, che condivido anche con voi se non avete avuto modo di leggerlo ancora!
Voto: ♥♥♥♥«La morale, figliole è che le donne afghane sono sempre state le più coraggiose del mondo. Voi siete donne coraggiose. Siete tutte eredi della coraggiosa Malali.»
Ho sempre amato le storie vere, o ispirate comunque a fatti reali. Se poi hanno come protagoniste le donne, mi colpiscono in pieno. Questo libriccino me lo ha fatto conoscere la mia nipotina di 10 anni. Lo voleva, così glielo abbiamo regalato, ma avendone una copia in più, l'ho letto anche io! Quella narrata da Deborah Ellis è la storia di Parvana, una bimba di 11 anni, che si ritrova a vivere in una Kabul comandata dai Talebani. In un paese in cui le donne non contano più nulla, non possono più studiare, uscire di casa da sole, non possono più indossare abiti che mettano in evidenza il proprio corpo, anzi, sono costrette ad indossare i Burqa, in modo da coprire ogni strato di pelle. Le donne devono far silenzio, ed ovunque è proibita anche la musica, la cultura. Ma in Afghanistan non è stato sempre così. Molte persone rimpiangono quei tempi in cui tutti potevano studiare, in cui si poteva uscire tranquillamente senza correre il rischio di morire, o essere all'improvviso arrestati, come succede a suo padre. Un uomo colto, un uomo che ama le donne della sua famiglia. Quando suo padre viene allontanato da casa, chiuso in prigione, le donne devono prendere una decisione per sopravvivere. Servono soldi e viveri per andare avanti, così Parvana, che non ha ancora un corpo femminile formato, viene "trasformata" in un uomo. Ed è così, in queste nuove vesti, che inizia prima a svolgere il lavoro di suo padre, al mercato, leggendo lettere o vendendo oggetti, e poi a trovare altri tipi di lavoretti - a volte anche non belli - pur di aiutare la sua famiglia. Quella narrata è una vita immaginata ma basata su racconti di vite vere. Quelle di donne che sotto quei burqa sognano un futuro diverso, una vita diversa, magari lontana da quel luogo di oblio, di morte, dove ogni giorno non sai mai se riuscirai a sopravvivere. Donne comunque forti che non si arrendono, e che cercano di guardare avanti. Pur affrontando temi difficili, è una lettura anche per bambini (dai 10 anni), e quindi ammiro molto la mia nipotina. Tutto sommato è stata una bella lettura, anche se io sono abituata a letture molto più forti, che però non sono adatte a quell'età. Sicuramente tra queste pagine oltre al dolore, traspare anche un forte senso di speranza. La speranza in un mondo migliore e che queste donne non perdano mai la voglia di andare avanti ed essere coraggiose. Anche se non è facile. Questo libro fa parte di una trilogia così composta: Sotto il Burqa - Il viaggio di Parvana - Città di Fango.
Voto: ♥♥♥Se vi va potete seguirmi anche su Instagram e Facebook!