Primo agosto, e sul blog parliamo di musica!
Se dico La Rua penso sempre a quella sensazione di trovarmi a casa quando sto sotto un loro palco. Li seguo ormai da anni, in un percorso non facile, fatto di molti no e porte chiuse in faccia, di un mondo televisivo che non è riuscito ad apprezzarli bene, semplicemente per il fatto che... non sono personaggi, o maschere da usare per guadagnare facile, ma persone con talento, che credono realmente nella musica, nella bellezza delle parole, nei messaggi da condividere.
Per chi ha talento, le cose - soprattutto in Italia - non sono mai facili.
Eppure, loro non si sono mai persi d'animo. In più di un anno, si sono messi a lavoro per portare al proprio pubblico un prodotto curato in ogni minimo particolare, che parlasse con ancora più forza di loro, di noi, delle nostre vite. Un "prodotto" che potesse arrivare ai cuori della gente, con messaggi ben precisi e un mantra da seguire, un urlo che anche io ho fatto subito mio: ESISTI, RESISTI, INSISTI... FINCHE' IL CUORE BATTE, SI COMBATTE!
Insomma, l'attesa è già stata in parte ampiamente ricompensata. Ma quello uscito un mese fa, è solo il primo passo verso un progetto più ampio che - spero - arriverà nei prossimi mesi: un album vero e proprio e molte più date live! Il 6 luglio, infatti, è uscito in tutte le piattaforme online un EP con cinque nuovi brani che mi hanno subito colpita molto. Un mix di nu-folk e pop, ma non credo che la loro musica possa essere circoscritta a un unico stile, un solo genere. I La Rua spaziano molto, cercando di sperimentare sempre cose nuove.
Nessuno Segna Da Solo - questo il titolo - fa subito comprendere quanto sia importante il gioco di squadra, quanto ogni singolo componente riesca a dare il suo contributo a un lavoro importante. I La Rua mirano alle canzoni, ai messaggi da veicolare con forza, soprattutto attraverso i live, dove la loro forza, la loro energia, esce con grandissima potenza.
E al loro fianco, nella produzione, nei testi, nella musica c'è sempre Dario Faini, al quale si uniscono la penna di Alessandro Raina e l'anima splendida e talentuosa di Elisa Toffoli, soprattutto in un brano - Per motivi di insicurezza - che ha toccato subito le corde del mio cuore, e che sento profondamente mio.
Vi invito ad ascoltare i nuovi brani, perché sono davvero meravigliosi. Tutti diversi, ma ricchi di energia, vita, forza, messaggi profondi e anche un omaggio a quei magici anni 90 a cui un po' tutti noi guardiamo con nostalgia.
Mi sono affezionata a questi ragazzi più di tre anni fa e forse per molti posso sembrare troppo di parte, ma non è così. Non sono una persona che fa troppi complimenti, ma quando accade, sono del tutto sincera. Senza usare mai secondi fini. È ovvio che quando segui il percorso di un gruppo di Artisti - quasi dall'inizio - e vedi tutti i successi e le cadute, inizi a provare anche affetto. A questi ragazzi voglio un bene immenso, e più di una volta ho provato rabbia nel non vedere riconosciuto il loro talento - mentre nel mondo musicale italiano vanno avanti casi disperati pompati solo per far soldi, ma senza un minimo di conoscenza della musica né di talento -, ma nel mio piccolo non ho mai smesso di sostenerli. Anche con il rischio di risultare pesante e noiosa con chi mi segue. È per questo che, nonostante io abbia già parlato di loro, mi ritrovo qui a spendere ulteriori parole per farveli conoscere, per farvi capire quanto davvero siano bravi, quanto meritino finalmente di spiccare il volo - nonostante tutte le conseguenze che un successo può comportare -.
Parlando dei La Rua, ho sempre parlato di Sogni.
Perché, in fondo, sono proprio i sogni a dare forma al mondo, e a spingerci ad andare avanti con grinta e con uno scopo ben preciso, a dare un senso a questa vita. Quando sono a un loro concerto, quando seguo le loro interviste, quando semplicemente li ascolto parlare, io vedo tanto in quegli occhi.
Sono occhi simili a quelli di bambini che credono fermamente nei loro sogni, quei desideri grandi che sarebbe bello far divenire realtà. Quando li osservo mi sembra davvero di vedere dei bambini nel corpo di giovani uomini, che ci mettono impegno, forza, determinazione, pur di raggiungere quel cielo. Quel desiderio profondo.
Di loro amo questa continua voglia di sperimentare, questa attenzione a ogni dettaglio, la loro bravura pazzesca nel suonare quegli strumenti, quelle magiche parole che sgorgano dal cuore di Daniele. Nei loro testi, come dicevo, c'è davvero tanta vita. E si sa, per essere veri, gli artisti dovrebbero creare le loro opere parlando di sé, dei propri sogni, della propria vita, di qualcosa che si conosce, che poi noi "fan" possiamo spesso comprendere, e far nostre.
Non riesco a parlare tecnicamente della loro musica, perché non ne sono capace, non ne ho le competenze, e così mi affido alle emozioni. A tutto ciò che provo nel cuore quando penso a loro. A questi sei folli ragazzi pieni di passione che ogni volta riescono a trasmettermi un'energia intensa, quella che spesso manca nella mia vita.
Sei folli ragazzi di un'umiltà disarmante, di una gentilezza unica, e con tanta, tanta passione. Sei ragazzi che non smettono mai di ringraziarci per il nostro sostegno, perché è anche grazie a noi se possono vivere un sogno. E questa è una cosa che amo molto negli artisti. E che li rende Artisti con la A maiuscola.
Ma parliamo dei nuovi brani dell'EP, sempre premettendo che sono parole che fluiscono dalla mia anima.
Finché il cuore batte è davvero un mantra, un urlo. È come se si volesse gridare con forza che nonostante le cadute, le porte in faccia, e i no ricevuti, chi realmente crede nei propri sogni, non si arrende. MAI. Bisogna esistere, resistere, insistere e bisogna combattere finché questo cuore batte, fino all'ultimo giorno della nostra vita. Combattere sempre, mai arrendersi, mai fermarsi. Se ci credi davvero, nonostante tutte le cadute, i tuoi desideri possono avverarsi. Ovviamente però sta a te giocare la partita della vita, non da solo, ma al fianco dei tuoi compagni - in questo caso la Rua al completo, ma noi possiamo interpretarla a nostro modo -. Non restare chiuso in una camera, ma partire da lì, affrontare i propri dolori, e abbatterli. Da delle ferite possono nascere nuove ali.
Insomma, non restare immobile. Non considerarti sconfitto. Continua a combattere!
"Esisti, resisti, insisti.
Finché il cuore batte, si combatte!
Non avere paura, scendi dalla tribuna, gioca questa partita!"
Sull'Orlo di una Crisi D'Amore.
Di questo brano vi avevo già parlato QUI. Perché lo avevano già proposto mesi fa in duetto con Federica Carta. Un brano davvero bello, poetico, introspettivo. Una di quelle canzoni che possono nascere di notte, come mi pare di aver ascoltato in un'intervista, e si avverte. Perché la notte è spesso custode di pensieri, di riflessioni, di ricerca. In questo brano ci leggo amore, malinconia, ma anche una speranza. E tutto questo traspare dal video dedicato, che vi invito a guardare. Nell'EP c'è la versione iniziale, con solo la voce di Daniele e - sebbene Federica sia brava - sono sincera nel dire che mi emoziona tantissimo da solo. Ragazzi, non posso farci nulla. La voce di Daniele per me resta quella che mi dona più emozioni di tutti. La più bella.
Userò la notte per farti luce
userò il silenzio per alzare la mia voce
quando dici di valere meno di questa canzone
io ti dico che tu vali più di un miliardo di persone
I 90.
Avevo avuto l'occasione di sentire questa canzone diverso tempo fa, durante un concerto. Poi ci hanno lavorato ancora su, ma è stato amore al primo colpo, grazie anche all'intervento di Dario Faini, il cui tocco magico si sente tantissimo! I 90 sono un vero e proprio omaggio e amore a quegli anni a cui un po' tutti guardiamo con nostalgia. Dai, ammettetelo! Ci sono gruppi sui social che ti fanno sprofondare un po' nella malinconia di quei tempi in cui i cellulari e i social non avevano ancora invaso le nostre vite, facendoci perdere molto. In cui occorreva attendere per poter registrare su cassetta quel brano che amavi e girava in radio. In cui si sapeva il valore dell'attesa, in cui i contatti umani erano più veri e profondi, in cui si guardavano telefilm e cartoni migliori di adesso. In cui, forse sì, eravamo un po' ridicoli nel vestire, ma spesso molto meglio di adesso. I 90 sono anni magici che tutti noi ricordiamo con nostalgia, e magari anche con sorrisi. E che mancano un po', perlomeno a me sì. Vi invito anche in questo caso a guardare il video!
E tu, e tu, e tu, e tu che cos’eri tu?
e la notte, la notte, la notte era tutta per noi Noi che diventeremo supereroi
sui banchi o lungo i corridoi
se oggi siamo ancora noi
non è per la matematica!
È Fantastico!
Ed ecco che con questo brano tornano i desideri di cui parlavo. Desideri che forse proviamo un po' tutti. Tu che cosa vuoi fare da grande?
Avere delle passioni che ti facciano dimenticare la tua vita forse fin troppo normale. Chi non vorrebbe sicurezza, stabilità, e un amore realistico?
Desideri forse complicati da realizzare, a volte un po' irraggiungibili, come il Cielo. Ma è uno di quei brani che ti fa saltare, ballare, e gridare tutti insieme...
DA GRANDE VOGLIO FARE IL CIEEEEEEELO!
Per motivi di insicurezza.
Questo è il brano che più mi ha colpita in profondità.
La prima volta che l'ho sentita ho pianto. Lo ammetto. Così come le seguenti. È come se avessero letto nel mio cuore, come se una voce amica stesse parlando di me. La me con le mille incertezze che spesso mi impediscono di far cose. Quelle incertezze che ti colpiscono, in un mondo in cui devi sempre apparire bene, anche quando stai da schifo, o devi sempre essere all'altezza di quello che vogliono o dicono gli altri, altrimenti resti indietro, altrimenti resti nessuno. Quando vorresti solo essere più spensierato, più vivo, seguire le tue emozioni, e vivere nel modo in cui più ti va. A volte le insicurezze te le fanno venire gli altri, oppure nascono da dentro di te, in quel non sentirti mai all'altezza, piena di paure. Debolezze, fragilità, che spesso però possono darti anche una forza enorme, quando riesci a vivere come ti va... È uno di quei brani come piacciono a me. Più intimi, più delicati, più "poetici". Con solo l'uso del piano e degli archi che ti arrivano dritti dritti al cuore. Accanto a brani pieni di forza ed energia, c'è bisogno di qualcosa che invece venga spogliato quasi di tutto, ma che colpisca con una grande scarica emotiva. Ecco, sì. Questo, insieme a Finché il cuore batte, è il mio brano preferito tra i nuovi.
Perché la più grande sicurezza,
la più grande sicurezza
è il pericolo di vivere come ti va.
Il 29 luglio sono tornata a casa. Sotto un loro palco.
Mi sono mancati in maniera assurda, ma una volta lì, ho lasciato da parte ogni problema e ho deciso di dedicarmi solo alla loro musica, a quei sorrisi, a quegli occhi di un bambino, alla follia - Daniele che suona il tamburo da sdraiato è un ricordo da conservare ahahah -. Ed eccola lì la loro energia, elevata ancor di più alla massima potenza. Così tanto, che a un certo punto, proprio nel bel mezzo de I 90 si è staccato tutto, facendoci entrare tutti nel panico. Ma gli imprevisti danno quel tocco speciale, secondo me. Certo, la paura di non poter continuare era tanta, ma è stato bello coinvolgere noi, e continuare a cantare, anche dopo, in un momento un po' speciale, dove hanno preso solo pochi strumenti e tutti abbiamo cantato e gridato al cielo il nostro Non avere la tristezza! Perché a volte non servono grandi cose per stupirti ed emozionarti, basta la musica, basta la voce. Bastano le nostre voci unite.
Assistere a un concerto dei La Rua significa essere consapevoli di tornare a casa distrutti fisicamente, ma tanto carichi dentro. Pieni di energia, pieni di emozioni. E con la voglia di tornare presto sotto un loro palco.
Ancora una volta le luci erano bellissime, l'uso dei tamburi è aumentato, così come la loro potenza. Io ho adorato davvero tutto. C'è un mix di energia, ma anche di emotività. Anche se personalmente amo di più i momenti più "acustici", so bene che accanto ai La Rua non si può non affiancare la parola Energia. Ma è bello unire brani potenti, con cover o brani loro più emotivi, più "calmi".
Hanno proposto brani nuovi e "vecchi" (la mia amatissima Polline non poteva mancare, quel brano è troppo prezioso!), ma anche cover straniere e italiane (omaggi a Dalla, e Vasco); e in quest'occasione c'era anche la presenza di Federica Carta, con cui hanno proposto in duetto Sull'Orlo di una crisi d'amore. Meravigliosa la versione de "I miei rimedi" accompagnati dal magico violino di Valentino Alessandrini - che ha anche aperto il concerto e che vi invito ad ascoltare! -.
Ci hanno anche donato un regalo: un inedito altrettanto meraviglioso, che spero di poter sentire di nuovo, e mi mette ancora più voglia di avere presto l'album tra le mani. Vi giuro, quell'album sarà davvero stupendo. Se già i primi brani sono così belli!
Le uniche note "negative", per me - ma che sono del tutto soggettive e non oggettive -?
Il non aver sentito live "Per motivi di insicurezza", son sincera, seppur sia stata inserita la parte finale del brano, quasi a chiudere un viaggio nel quale ci hanno portato grazie alla loro musica e alle loro parole, avrei tanto voluto ascoltarla...
E... il fatto che i concerti finiscono sempre troppo presto! Sì, ero esausta, ma avrei continuato!
Ho scattato poche foto, perché tra la voglia di saltare e il fatto di essere un po' laterale, non era facile. Ma vi dono anche un video.
Uno dei momenti per me più intensi e magici: su quel palco hanno deciso di portare la cover di una delle canzoni più belle che siano state mai scritte e l'hanno dedicata alla nostra regione ferita, ma che non cessa mai di continuare a ... combattere!
Concludo questo papiro, augurandovi di assistere con i vostri occhi a un loro live, e lasciandovi il video di The Sound Of Silence, nella versione dei La Rua!
https://youtu.be/yChbORh-ru0
Grazie ragazzi, non mollate mai!
Vi ricordo che le foto sono di mia proprietà. © Marta Peroni 2018.
NON è permesso prenderle senza il permesso o la dovuta menzione. GRAZIE.