Qualche giorno fa ho trovato un interessante articolo su Facebook che mi ha fatta emozionare e un po' tornare indietro nel tempo.
Mi rivedo lì, davanti a un pc, a cercare immagini dalle quali trarre ispirazione per una storia da scrivere. Un breve racconto, fatto di luce e di ombra, di una bambina e la sua solitudine, e un percorso da intraprendere per capire chi sia in verità. Poi ho trovato delle foto, che mi hanno incantata e subito è scattata la scintilla. Quell'ispirazione che ti coglie e devi prendere al volo. E ho scritto, scritto, scritto. Di loro, personaggi che hanno preso vita tramite le mie parole. C'è un luogo magico in Inghilterra, dove statue riposano sul terreno. Dove la natura regala giochi di colore e incanto. Dove una dama riposa, e un buffo gnomo sembra osservarti con i suoi grandi occhi blu. Magia. Incanto. Fantasia. Tutte chiavi importanti presenti nei miei racconti. Ho deciso così, grazie a queste immagini, di donarvi un piccolo estratto di uno dei miei racconti. Spero che possa piacervi e incuriosirvi. E se così fosse, alla fine dell'articolo troverete i link tramite i quali potrete comprare il mio libro, in formato cartaceo o ebook! Ah, intanto questo è il sito di questi meravigliosi giardini. Se riuscite ad andarci, potrete vederli con i vostri occhi, no?
http://heligan.com
«Ecco, ora dovresti vederci. Benvenuta, piccina carissima. Io sono Monys, conosciuta da molti come la Dama Dormiente».
Colei che aveva parlato era simile a una donna formosa totalmente verde. Il suo morbido corpo, disteso a terra e riverso su un lato, era avvolto completamente da erba soffice e piccole margherite v’erano dipinte, come i contorni di un abito. Il suo volto, dalle fattezze umane e dal dolce sorriso, era posato su un braccio così da sostenerlo. Grandi occhi azzurri scrutavano dinanzi a sé, luminosi come gemme. I capelli erano ciuffi dritti simili a spighe di grano.
Al suo fianco, c’era l’altra grottesca figura, che grugnì non felice di essere visto da un essere umano.
Costui era simile a un grande gnomo di terra, ma si poteva scorgere unicamente il testone sormontato da ciuffi d’erba alta. Anche il suo volto enorme era completamente verde, i medesimi occhi azzurri, ma un immenso nasone sorgeva al centro e ora splendeva di nuovo di un verde intenso.
La Bambina sbatté le palpebre più volte, eppure nel suo cuore qualcosa si calmò. Non sembrò avere più paura, ma un’insana curiosità la spinse a sapere di più di loro. Aveva sentito parlare di mostri e creature crudeli pronte a uccidere tutti, ma quei due e quei fuochi fatui non sembravano pericolosi. Anzi, la Dama Dormiente le suscitava un senso di quiete e rassicurazione, mentre l’altro – che non si era ancora presentato – simpatia, nonostante il suo fingersi brusco.
«Quel brontolone lì, è Féar. È conosciuto come il Custode, o anche gentilmente battezzato da me come ‘nasone multicolore’».
