"Che la forza sia con te! - Esercizi di popsophia" di Lucrezia Ercoli - Recensione

28 mar 2018

Libri

   

A volte mi capita di leggere dei saggi. Questo libricino l'ho preso dopo aver assistito a due giornate di un evento nella mia città che mi ha molto colpita e sul quale ho scritto il mio primo articolo per un corso di giornalismo a cui ho partecipato e che potete trovare sulla Gazzetta di Ascoli.

Il 23 e 24 febbraio, infatti, si è svolto nel bellissimo Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno "Cinesophia", il festival nazionale dedicato alla "Filosofia del Cinema", con interventi di numerosi filosofi, giornalisti, musicisti e artisti che hanno affrontato il tema del Realismo Magico partendo dalle opere di due grandi registi: Ingmar Bergman e Federico Fellini. Vi assicuro che è stato davvero interessante e mi ha dato anche modo di conoscere film che ammetto di non aver ancora mai visto. Ovviamente ogni persona che è intervenuta ha portato altri riferimenti, contaminazioni con altre opere che in un modo o nell'altro affrontano questo viaggio tra realtà e finzione, tra sogno e veglia. Per concludere poi la serata con momenti di parole e musica. Due giornate piene ma davvero piacevoli. Quando ho visto questo libro, di Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di PopSophia e Cinesophia, ho deciso di prenderlo. E anche in questo caso ho trovato interessante ogni argomento affrontato.

   

Popsophia. Si tratta di una filosofia mutante che unisce spudoratamente universi antagonisti: la cultura pop e la riflessione filosofica. [...] Si confronta aspramente e sfacciatamente con le continue trasformazioni dei "fenomeni pop" che pervadono l'attualità.

Analizzare i fenomeni del presente senza rimpiangere quell'età dell'oro premoderna e pretecnologica, ma una filosofia che attraverso l'analisi dei "miti e riti" delle nuove generazioni, dalle fiction, ai programmi tv, ai fumetti, ai reality show, alla musica cerca di porsi nuove domande, nuovi strumenti, nuovi linguaggi, nuove idee. Un confronto anche tra passato e presente. Ed è questo ciò che si compie all'interno di questo libricino. Attraverso questi "esercizi di popsophia" l'autrice indaga, tramite la filosofia, sui vari fenomeni televisivi, cinematografici, musicali della nostra attualità, ponendosi domande, alimentando idee e linguaggi nuovi.

Questo saggio è diviso in quattro sezioni:

  • Cinesophia, dove si analizzano diverse realtà e personaggi cinematografici, dalla capacità di far ridere di Checco Zalone, al "redivivo" Di Caprio, dalla semplicità e grandezza di una donna come Virna Lisi, al ritorno di Star Wars.
  • Philofiction, con l'analisi di diverse serie televisive italiane e straniere: Happy Days, È arrivata la felicità, Homeland, Gomorra,  Il Trono di Spade, The Young Pope, Perry Mason, Law & Order, 13 Reasons why...
  • Televisivamente, focalizzandosi su vari reality show: come X Factor, Amici, Grande Fratello, L'Isola dei Famosi; ma anche su altri programmi televisivi e personaggi della musica. Da Sanremo a Edicola Fiore, da Manuel Agnelli a Jovanotti.
  • Mythologies, con un viaggio tra i miti e i rituali del nostro tempo come il Natale, San Valentino, ma anche analisi sulla musica, sull'amore per i tramonti e l'odio per l'estate, e temi forti come il Femminicidio (e Desdemona) e il terremoto.
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Tanti temi. Tante domande, riflessioni, analogie e metafore. Parole che fanno riflettere, frasi da segnare. Sfortunatamente come già detto la mia conoscenza della filosofia è nulla, ma l'ho trovata una lettura davvero piacevole e interessante, ricca di spunti e tesa anche a far riflettere un po'. Perché, in fondo, è questo lo scopo, no?

 

Anche nella società odierna i vecchi modelli archetipici persistono e sono pienamente operanti. I miti del mondo classico si sono inabissati nel nostro substrato culturale e riaffiorano spesso sotto le sembianze di nuove figurazioni morali o con altri camuffamenti  delle forme dello spettacolo televisivo, cinematografico, mediale.

Cercare di conoscere la cultura di massa, quegli aspetti che ci spaventano o attraggono.  Partecipare all'oggetto che si osserva. Provare ad andare oltre, per comprendere infine chi o cosa sia l'uomo contemporaneo. Perché, in fondo, oggi ogni oggetto dei mass media ci porta ad aprire riflessioni personali o condivise. Da una notizia sul giornale, a un film, a una serie tv o alla musica. Ed è questo che Lucrezia Ercoli fa in questo libricino. Una sorta di analisi di tutti gli argomenti citati sopra, "mossa dal piacere prima che dallo spirito critico".

E lo fa in modo anche non pesante, ma gradevole alla lettura. A mio modesto parere. Se vi va e può interessarvi, vi invito a leggerlo e a cercare su Youtube i vari video di CineSophia, giusto per comprendere gli eventi promossi dall'autrice in varie città delle mie Marche. Momenti di riflessione e condivisioni che io ho molto apprezzato.

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Quelli che vi riporto sono solo alcuni dei concetti che ho estrapolato e che mi hanno molto colpita. Ma ovviamente credo che ognuno di noi possa leggerci molto altro, possa condividere o meno certi pensieri, possa crearne dei nuovi. Ed è proprio per questo che trovo questo libro molto interessante.

  Pensare. Elaborare pensieri. Non restare fermi.

L'uomo ha utilizzato la "finzione" dell'arte per affrontare le emozioni che la "realtà" imprime nel suo animo. Evocando le nostre ferite, le lenisce. Richiamando le nostre paure e i nostri traumi, li rielabora.  (pp. 56, 57 parlando di Homeland).

 

Ogni decisione ha una zona d'ombra. D'altronde "decidere" - come suggerisce l'etimologia latina - significa "tagliare": procurarsi una ferita che fa sgorgare il sangue. Non esiste decisione che non implichi sofferenza, non esiste scelta che non sia rischiosa. Ma senza sangue, senza sofferenza non può esserci vita. (pp. 73 parlando del Trono di Spade)

 

Con una risata divertente e divertita, si possono lenire le ambasce del presente, medicare le ferite quotidiane, smussare le contrapposizioni pretestuose e allontanare i pregiudizi. Una sorta di terapia antidepressiva gratuita. (pp. 135 da Elogio della stronzata).

     

La musica è la voce autentica della nostalgia. Come nell'Odissea di Omero, l'aedo fa piangere persino l'eroe cantando le avventure del passato. La canzone pop, cioè, è al contempo dolorosa e catartica. Ci costringe a una presa di coscienza lacerante: il passato e, con lui, gli amori e le imprese della giovinezza sono irrimediabilmente perduti.  Ma, contemporaneamente, è proprio la canzone l'unica salvezza, l'unica terapia per il dolore che essa stessa ha causato, l'unico modo per elaborare questa disperata consapevolezza. (da Bonjour Tristesse, pp 166).

     
 

9788869830815_0_0_0_75 Che la forza sia con te! Esercizi di popsophia di Lucrezia Ercoli

Editore: il melangolo Pagine: 186 Prezzo: 8 euro

Voto: ♥♥♥♥½

 
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