Avrei voluto preparare un post per questa giornata, ma in realtà mi è sorta l'idea solo stamattina quando, guardando quei piccoli ramoscelli di mimosa, mi sono messa a pensare a quali grandi donne della letteratura e non solo mi hanno accompagnata un po' in questi anni. Poi il sole, che non vedevo da giorni, ha rubato tutto il mio tempo e solo ora ho un po' l'occasione di riversare pensieri su un'altra pagina bianca di questo blog.
Ci sono feste che per me ormai sono diventate un mero motivo commerciale: arrivano, spendi soldi più perché si deve fare che per una reale voglia, e poi il giorno seguente si torna alla solita vita. Un esempio è stato San Valentino, un altro è l'8 marzo, festa delle donne. Ma ce ne sono altri, ovviamente.
È come se il mondo e il genere umano stiano perdendo sempre di più i sentimenti, a mio modesto parere. La festa dell'amore sembra spingerti ad amare la tua donna o il tuo uomo solo in quella giornata. A far un regalo solo perché si deve. A farla o farlo felice solo perché è stabilito. Ma quanto sono più belli i regali improvvisi? Fatti davvero con il cuore? Quelli che non ti aspetti, quelli che apparentemente non hanno molto senso, ma in realtà hanno la forma del sentimento vero. Dell'amore reale e non commerciale.
E poi c'è la festa della donna. Ogni anno si leggono le solite frasi. Le solite accuse - che spesso condivido, in verità -, ma si perde la realtà: la donna dovrebbe essere amata e festeggiata sempre, così come l'uomo. Con un'unica differenza: la donna ancora oggi, così come in passato, deve sempre lottare un po' di più.
Le donne hanno lottato in passato per ottenere diritti, ma... in verità ancora oggi si ritrovano sempre un passo indietro. Ancora nel 2018 ci sono differenze nel mondo del lavoro. Ci sono poche donne a capo di governi o altre attività/enti. Quante donne continuano a essere uccise? Quante ancora non possono fare le proprie scelte di vita perché osteggiate dai compagni o da quegli uomini che confondono il possesso con l'amore? Quante sono ancora sfruttate, abusate, uccise nel mondo? Quante non hanno voce? No, la situazione della donna non è mai cambiata molto, purtroppo. Ed è qui che mi domando il senso di questa festa. Non voglio entrare ovviamente tra tutti coloro che la criticano o fanno discorsi moralisti. Esprimo solo un pensiero, una riflessione. La stessa che queste feste - quasi comandate - dovrebbe essere fatta. Perché così come non si può amare solo per un giorno, anche le donne non vanno considerate solo per un giorno. Ma bisognerebbe fare molto di più...
Comunque... parlavo di donne che ho incontrato nelle mie letture.
La prima a cui ho subito pensato è stata la mia amata Jane Austen. Lei che non si è mai arresa a quello che imponeva la società: contrarre un matrimonio solo per non essere considerata zitella, per non creare scandalo, e magari proprio con l'uomo più facoltoso. No, Jane ha deciso di vivere della propria penna, con tutti i possibili problemi. Ha scelto di non sposarsi se non per amore, e la sua stessa forza si riflette nelle donne che tratteggia con cura nei suoi romanzi. Jane, Elizabeth, Emma, Elinor, Marianne, Anne e tutte le altre scelgono in primo luogo di amare e conoscere. Scelgono il cuore.
Poi ho pensato a un libro bellissimo, di cui è appena uscito il seguito: Storie della buonanotte per bambine ribelli. Quest'opera è davvero una piccola perla, per me. Non solo per la bellezza del libro in sé, ma anche per tutte le storie e gli esempi di donne che non si sono mai abbassate alle leggi di un mondo spesso maschilista. Donne che hanno seguito i loro sogni, che hanno lottato con coraggio e determinazione, e da cui abbiamo tanto, tanto da imparare. Non vedo l'ora di avere il seguito tra le mani, per poterlo leggere e poi regalarlo - come l'altro - alla mia adorata nipotina.
Alle bambine ribelli di tutto il mondo: sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia. E nel dubbio ricordate: avete ragione voi.
E che dire di Jane Eyre di Charlotte Brontë? Una donna che, nonostante un passato difficile e numerose difficoltà, non si perde d'animo. Una donna forte che, infine, sceglie di amare colui che ha totalmente preso il suo cuore, anche in condizioni tristi. Perché l'amore va oltre tutto e tutti.
E Artemisia Gentileschi? Avevo letto un libro bellissimo, una volta, che vi consiglio: La Passione di Artemisia di Susan Vreeland! Donna abusata, donna schiacciata dalla prepotenza degli uomini, ma che si rialza e continua con la sua arte. Arte che arriva fino a noi, sconvolgendo il cuore di una tale bellezza. Avete mai visto i suoi quadri? Io li trovo meravigliosi!
Ma molte donne forti le si possono trovare in numerosissimi libri. Solo ieri, partecipando a una bellissima lezione-spettacolo di Cesare Catà, della quale vi parlerò spero presto, ho ricordato l'estrema bellezza e potere delle donne create da Tolkien. Arwen, Galadriel, la coraggiosa Eowyn (seppur non citata, io non posso non inserirla!). Donne che in un certo senso aiutano gli uomini nonostante il pericolo, l'onda del male che sta spazzando via un mondo... con la loro presenza, i loro doni, il loro coraggio, il loro amore e incoraggiamento...
Ma tante donne fortissime le potete trovare anche nella Saga di Avalon di Marion Zimmer Bradley. Colei che, insieme a Tolkien, mi ha fatto completamente innamorare del mondo dei libri e della lettura. Sacerdotesse con una gran forza, con tanto coraggio. Come Morgana, forse uno dei personaggi - insieme ad altri di quelli tratteggiati dalla sua penna splendida - che amo di più. Almeno nella versione che ne da la Bradley!
A voi quali donne hanno colpito? Quali libri citereste? Quali personaggi femminili?
A te, che non ti piaci mai ma sei una meraviglia, a te, che ogni giorno devi lottare contro le tue paure e gli ostacoli, a te, che vorresti solo riempire il vuoto che senti dentro, a te, che piangi facilmente per la tua sensibilità e passi ore ad ascoltare canzoni d'amore, a te, che sogni ogni giorno di trovare quell'amore vero, che meriti, a te, che spesso vorresti mollare tutto, a te, che crolli a terra ma poi ogni giorno lotti per rialzarti, a te, che nonostante tutto non smetti mai di credere nei tuoi sogni, auguri a te, donna. Madre, sorella, figlia, zia, nonna. Questo è solo un giorno, ma noi non dovremmo mai smettere di amarci, di lottare per i nostri diritti e per vedere realizzati i nostri sogni. Di cercare di trovare quel pizzico di coraggio in più. Di non smettere di credere nell'amore perché quando meno te lo aspetti arriva, ve lo posso giurare.
Sono la prima persona a cui dedico queste parole. Perché sono fragile. Sono sensibile. Sono una gran fifona. E lotto da una vita per credere in me. Ma dobbiamo farcela. Devo farcela.
Amatevi, piccole anime. Siate sempre forti, non lasciate mai sfiorire il vostro sorriso. Non permettete mai a nessuno di rubare il vostro futuro, di bloccare le vostre scelte. Non lasciatevi frenare dalle paure o dalle parole di gente ignorante. Non è facile, lo so benissimo, ma siamo forti. Noi lo siamo, davvero.
A cosa pensi mentre vai, ogni dolore ti è servito e non lo sai, a costruire quel sorriso, quel bel sorriso che adesso hai. (cit. Ermal Meta) Sii, forte. Sempre.
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