Offida, un meraviglioso borgo d'amare.

12 ott 2017

Viaggi

Santa Maria della Rocca

 

Quando penso a Offida ho sentimenti contrastanti. Da un lato c'è un grande amore per questo borgo - tra i più belli d'Italia -, dall'altro ho dovuto allontanarmi per anni perché il solo pensiero di passeggiare tra le sue rue riportava alla mente troppi pensieri negativi. Certo, non è colpa del paese se tra i suoi abitanti c'è anche qualcuno che mi ha profondamente ferita, ma era complicato tornarci.

Eppure, quest'anno si sono presentate due occasioni molto importanti per spingermi ad affrontare un po' quella sorta di blocco e non le ho lasciate scappare.

Offida è sicuramente il primo borgo del Piceno che consiglierei di vedere. Perché è un piccolo gioiello, una località che fa bene al cuore. Ho avuto l'occasione di partecipare alla Mangialonga Picena in veste di fotografa, ma qualche settimana fa ho preso parte all'#Offidameet2017 organizzato da igmarche su Instagram. Quest'ultima è stata un'ottima occasione per riscoprire Offida, accompagnati anche da una guida che ci ha permesso di comprendere non solo la sua bellezza, ma anche qualche curiosità davvero interessante!

Le prime due cose che si scorgono quando si arriva in uno dei borghi più belli di Italia sono i resti delle Mura Castellane, di cui era completamente circondata nel medioevo, e il monumento in onore di uno dei simboli più importanti del luogo: Le merlettaie e la loro arte del merletto a tombolo.

     

     

Se penso ad Offida ci sono alcuni elementi che possono renderla riconoscibile, oltre alla bellezza assoluta di ogni via e monumento: il Carnevale, sentito profondamente dai cittadini e assolutamente caratteristico (basti pensare ai due eventi apice: Lu Bov Fint e Li Vlurd, di cui magari un giorno vi parlerò); i funghetti - dolci tipici a base di anice - e il vino Doc (Passerina. Pecorino, Rosso); ma anche, come già citato, il merletto a Tombolo.

Passeggiando tra le rue del borgo, infatti, non è raro trovare usci socchiusi dai quali intravedere signore (anziane o meno) intente nell'abile arte, capaci di realizzare manufatti di pregevole fattura. Durante il nostro percorso, infatti, abbiamo avuto la fortuna di incontrarne una, e al sol ricordo provo ancora un profondo senso di tenerezza.

         

Questi merletti si possono trovare anche nelle vetrine di negozi, o ancor meglio nel Museo dedicato, sito nel Palazzo De Castellotti - Pagnanelli. Qui, oltre alla possibilità di vedere altre donne - e bambine! - all'opera tra fuselli, fili, spilli e intrecci, sono visibili fotografie d'epoca, manufatti preziosi, e varie tecniche di lavorazione.

       

Tra tutti, però, spicca anche un abito di alta moda, ideato dallo stilista Antonio Berardi, eseguito dalle merlettaie offidane, e indossato da Naomi Campbell in occasione, nel 1997, di una sfilata a Londra!

L'arte del merletto a tombolo è una tradizione tramandata di generazione in generazione. Il monumento alle merlettaie esprime bene questo amore: sono, infatti, rappresentate tre donne intente nel lavoro. L'anziana controlla con attenzione il lavoro della giovane donna al centro e della bambina che, lasciata la bambola in una tasca della veste, muove i suoi piccoli passi nell'apprendere tale arte.

   

   

Bambine, ragazze, adulte, anziane. Tutte sono unite da questa tradizione che non dovrebbe essere mai persa. Con pazienza, abilità, e velocità intrecciano tra di loro quei fili, creando così dei veri e propri gioielli in stoffa. Vi assicuro che resterete sorprese e meravigliati nel guardare con quanta precisione e cura lavorano donne, ma anche bambine.

All'interno del medesimo palazzo potrete trovare anche altri musei: quello Archeologico G. Allevi, il museo delle Tradizioni Popolari (davvero interessante! Ho avuto occasione di vederlo qualche anno fa. A mio avviso, non si dovrebbe mai smettere di scoprire e tenere vive le tradizioni e gli oggetti del passato, andare avanti, ma senza dimenticare quel profumo di storia che ci ha formati) e la Pinacoteca Civica.

Proseguendo lungo il Corso Serpente Aureo si raggiunge il cuore del borgo: Piazza del Popolo. Qui ci sono vari monumenti di particolare interesse: Il Palazzo Comunale, che racchiude anche il bellissimo Teatro Serpente Aureo, una bomboniera da scoprire e da osservare con lo stupore e la meraviglia tipici dei bambini! E intorno la presenza di numerose chiese, tra le quali la Chiesa della Collegiata e la Chiesa dell'Addolorata.

     

     

Ma, tra le chiese più belle e famose, quella che risalta agli occhi e si erge al di sopra di un piccolo colle è sicuramente Santa Maria della Rocca.

Ho sempre amato questa chiesa, impossibile non notarla, impossibile non rimanerne incantati. Quella che compare ai nostri occhi è la parte retrostante che fa accedere direttamente alla cripta. Ebbene sì, in questo caso non si scende verso terra. La cripta è sicuramente la parte più bella. Con le sue colonne in laterizio e le pareti decorate con dipinti di vari santi, opere del Maestro di Offida e due cappelle laterali con storie di Santa Lucia e Santa Caterina di Alessandria.

     

     

Attraverso una scala interna, poi, si accede in quella che era la chiesa originaria. Apparentemente può sembrare un luogo abbastanza semplice e vuoto, con pochi resti di dipinti (anche se curioso è lo sguardo di un Cristo che sembra seguirti ad ogni movimento!), però è un luogo che a me ha sempre suscitato qualcosa di molto profondo. Anche se... le ferite del terremoto, purtroppo, hanno colpito anche questo borgo. Oggi, infatti, si possono vedere vari sostegni e impalcature alle colonne e nella parte superiore, che forse non fanno vivere al massimo la visita. Ma le Marche sono forti e riusciranno a superare anche questa situazione.

Altri due aspetti interessanti sono sicuramente il giardino retrostante, dal quale si può vedere un bellissimo panorama delle colline marchigiane, che suscita emozioni e amore per questa mia terra; e una curiosità di cui non sapevo nulla.

     

   

Alla Chiesa, infatti, si accede per due rampe di scale. Al primo scalino della più vicina all'ingresso è raffigurato un agnello che sembra mangiare un quadrifoglio. In realtà la nostra guida ci ha svelato che studi hanno portato a credere che si tratti di un cane e di una rosa, simboli templari! Una superstizione vuole che posizionandosi accanto a quel disegno, e dopo aver salito tre scalini per poi scenderli a ritroso fino al punto di partenza, si può esprimere un desiderio e quel desiderio potrebbe diventare realtà! Be', io ci ho provato, nella speranza che qualche gioia possa arrivare anche a me!

     

     

Un altro luogo che amo di questo borgo magico è sicuramente il già citato Teatro Serpente Aureo. È un tipico teatrino ottocentesco che però riesce a suscitare emozioni davvero belle. È piccino, ma ai miei occhi - e non solo ai miei - può apparire come una sorta di bomboniera che lascia incantati. Con i suoi colori, le decorazioni, i motivi ornamentali. È pur vero che io sono innamorata del Teatro in sé, ritenendolo un luogo a me caro, una sorta di "casa" dove mi sento bene, dove il mio cuore batte più forte, dove le emozioni riscaldano la mia anima. Così come altri luoghi dove la cultura è più viva sortiscono il medesimo effetto.

         

La nostra esperienza si è conclusa con un'apericena presso la Tenuta Cocci Grifoni, con la possibilità di vedere con i nostri occhi la cantina ascoltando la storia della famiglia e della loro attività, e assaggiare i loro buonissimi vini e prodotti locali, oltre che passeggiare e fotografare una parte dei loro vigneti al tramonto. Vi consiglio di visitarla. Proprietari e personale sono di una gentilezza squisita, ed è presente una terrazza dalla quale si scorge un altro bellissimo paesaggio che incanta l'animo.

         

Perché le mie Marche sono una regione meravigliosa che non mi stanco mai di scoprire, conoscere e amare. E che vi invito sempre più a vedere, perché può regalarvi davvero tante emozioni.

Per saperne di più su Offida vi lascio alcuni link di informazioni più utili e dettagliate: http://www.turismoffida.com

Prezzi e Orari dei musei.

http://www.tenutacoccigrifoni.it/          

© Le foto sono di mia proprietà. Non è possibile prenderle e modificarle senza il mio permesso! Alcune notizie le ho riprese dai siti citati, cercando di soffermarmi però soprattutto su quelli che sono i miei pensieri e le mie emozioni.

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