Questo blog è nato con l'intento di parlare dei miei viaggi alla ricerca della bellezza. È il semplice diario di una sognatrice che ha difficoltà ad esprimere le sue emozioni a parole, a voce, ma adora scrivere. Credo che sia attraverso la scrittura che io riesca ad essere me stessa, a far trasparire un po' di me, a farmi conoscere. Ad abbattere quei muri che alzo di persona e che non tutti sono disposti a superare...
Oggi non vi parlerò di libri, anche se ho diverse letture su cui esprimere ancora i miei modesti pensieri. Come avete trascorso il Carnevale? Feste in piazza, Veglioni, o che altro?
Da quando per forza di cose mi sono ritrovata da sola nella mia città, non sono riuscita più ad amare particolarmente questa festa. Forse anche perché trovare la maschera giusta e uscire a divertirmi da sola non è proprio così felice. Però, ho avuto due occasioni particolari che mi hanno fatto apprezzare e forse un po' rivalutare il tutto.
Amo far foto e mi è stata concessa la possibilità di farne in occasione di una festa presso una scuola di danza della mia città. È stato bello, davvero tanto. Poter cercare di catturare con la mia reflex gli sguardi, i sorrisi, le espressioni dei bambini, ha scaturito nel mio cuore una serie di emozioni. Amo i bambini, quel loro modo magico di vedere il mondo... con gli occhi ancora ingenui e sinceri, con la loro particolare fantasia, con i loro sorrisi gioiosi e pieni di stupore, o quegli occhi luminosi e accesi di curiosità. Purtroppo, per rispetto, non posso mettere delle foto qui, ma... devo ammettere che per una volta non sono delusa dai miei scatti, anzi alcuni mi hanno resa proprio felice. Sarà che quando hai la possibilità di far foto a qualcosa che ami veramente, l'ispirazione è migliore, chissà!
Per quanto riguarda il Carnevale nel Piceno, la mia terra, ce ne sono almeno tre di caratteristici e più famosi, degni di essere visti! Insomma, se non lo avete fatto quest'anno, vi invito a venire il prossimo. Non abbiate paura delle ferite causate da quello che definisco mostro della terra, tornate a visitare le mie Marche, perché hanno davvero tanto da offrire, tanta bellezza, tanta storia, tanti aspetti particolari.Il primo da citare è quello Ascolano. Nella mia città, Ascoli Piceno, i cittadini vivono totalmente questa festa, riversandosi nelle due piazze e tra le rue, per portare in scena "spettacolini" nel dialetto locale. Tutti, a gruppi o singoli, pensano a dei temi particolari, e cercano di coinvolgere anche il pubblico. Forse è un po' complicato capire il dialetto, ma può essere sicuramente un'occasione interessante e particolare. Quest'anno, anche se non ho avuto l'occasione di vederlo con i miei occhi, l'affluenza è stata altissima. Nonostante la paura del terremoto, la piazza più bella - per me la migliore d'Italia, con tutto il rispetto - si è riempita totalmente di maschere e persone pronte a farsi una sana risata. Ridere per stemperare la tensione. "Togliere" per un attimo il proprio volto, mettendo una maschera. Burlarsi anche di alcuni aspetti che non piacciono, ma in modo giocoso, cercando di far sorridere un po' tutti. Piazza del Popolo viene così decorata con lampadari settecenteschi che la illuminano e la rendono ancora più particolare, più bella e luminosa. Una Salotto al tempo stesso "lussuoso" ma accogliente. Amo infinitamente quella piazza. Vi assicuro che ancora oggi, dopo 30 anni, ogni volta che mi ritrovo lì, provo emozioni molto intense...
Poi ci sono due borghi sicuramente da citare per i loro carnevali storici da non perdere: uno è Offida, l'altro è Castignano.
Ad Offida questa tradizione è particolarmente radicata. Sin dai primi giorni di gennaio si inizia a pensarci, e la data di inizio è il 17, giorno di Sant'Antonio Abate e termina il giorno delle Ceneri. Musica, molto vino, amici, parenti, congreghe... tutta la città entra subito in un clima particolare, che si accende quando il giovedì grasso le congreghe stesse prendono in mano dal sindaco le chiavi della città. Ci sono feste per i bambini, così come per gli adulti. Veglioni presso il bellissimo Teatro Serpente Aureo, ma particolari e più conosciuti sono sicuramente "Lu Bov Fint" e i "Vlurd".Il Bove Finto è una sorta di corrida, una vera e propria caccia al bove, che si ritrova a combattere contro tutti. Si tratta di un'intelaiatura in legno e ferro che riproduce, appunto, un bove ed è condotto a mano da uomini attraverso le vie del paese. A seguirlo una folla di persone che indossano il tipico abito detto "Guazzarò" e che, attraverso urla e schiamazzi, istigano il bove a proseguire verso la piazza, dove avviene la simbolica uccisione dell'animale, al quale vengono fatte toccare le corna su una colonna del palazzo municipale. Ad essere sincera non ho avuto ancora l'occasione di partecipare, ma è sicuramente qualcosa di molto caratteristico.
Sono invece riuscita a vedere la fine del carnevale, caratterizzato dal tipico corteo con i vlurd, fasci di canne imbottiti di paglia che vengono accesi e portati a spalla da uomini e donne, lungo le vie del borgo. È una processione sicuramente molto suggestiva, che si conclude nella piazza principale dove viene creato un grande falò, che una volta spento, testimonia la fine del Carnevale.Molto simile è quello di Castignano, che oltre a feste, veglioni e carri, è caratteristico per il corteo finale de "Li Moccule". Ieri sono proprio stata lì, e ne sono rimasta particolarmente incantata. Siamo arrivati in una piazza del bellissimo borgo (di cui vi ho già parlato in questo blog e che vi invito a visitare - così come Offida e Ascoli, ovviamente -), allietata dal divertimento, dalla musica, da tante persone mascherate e pronte a ballare e divertirsi. All'imbrunire, mentre la luce del sole svaniva del tutto, sempre più persone si sono radunate con i caratteristici Moccoli, per poter attendere il momento in cui il re del carnevale avrebbe dato inizio alla processione. Alle 19 le luci si sono spente, mentre venivano accese le candele posizionate all'interno di queste "lanterne" particolari, e al grido di "Fora Fora li Moccule" abbiamo iniziato a percorrere tutte le vie della città, come a voler richiamare ogni singola persona, per farla uscire e accodarsi così al corteo. Tutto si è concluso nella piazza principale, dove i Moccule sono stati bruciati in un grande falò. Ci sono stati salti attorno al fuoco, simili a riti propiziatori e, anche qui, una volta spento, il carnevale è finito, lasciando nel cuore la magia, la gioia, e l'incanto di una festa particolare, che permette di ridere anche quando la vita non è facile. Di ritrovare anche forse il sapore del mistero e dell'antichità. Ah, i Moccule sono lanterne ricavate dall’intreccio di canne e arricchite con della carta velina all’interno della quale viene inserita una candela. Erano davvero belli e particolari, a mio avviso. Ed è stato molto emozionante notare come anche i bambini fossero presi da questa festa, da questa tradizione storica, reggendo tra le loro manine i loro moccoli, e unendo le loro vocine a quelle degli adulti. Una litania che mi è entrata nella mente e che ancora non vuole lasciarmi.
E così il Carnevale è concluso... lasciandomi nel cuore nuove riflessioni. Momenti che restano impressi nel cuore.
Intanto le giornate si fanno più belle. C'è un bel cielo azzurro, un sole che tanto amo... e inizia a sentirsi il profumo della Primavera... lo avvertite anche voi? Marzo è appena giunto e porta con sé la mia stagione del cuore! Speriamo che insieme al risveglio della natura, possa esserci un importante risveglio anche della mia vita... di me stessa. Che qualcosa di bello e buono possa accadere, perché, lo ammetto, sono un po' stufa di come sono, di limitarmi a sopravvivere, quando dovrei iniziare seriamente a vivere. A presto, miei cari lettori! Tornerò a parlarvi di libri, ma... forse il prossimo sarà dedicato alla Musica e a dei particolari consigli che sento di darvi! Perché il talento e la bella musica vanno realmente condivisi! » Marta