Il 26 giugno ho avuto la possibilità di partecipare al mio secondo #photowalk, organizzato da Regione Marche, Social Media Team Marche, Vodafone e dai Comuni che hanno aderito all'iniziativa. Questa passeggiata fotografica ci ha permesso di scoprire San Benedetto del Tronto, con le sue palme (più di 8000!), il suo mare, l'arte e le tradizioni popolari, soprattutto dedicati alla cultura marinara, permettendoci di vedere (e poi assaggiare!) in diretta la realizzazione del noto Brodetto Sambenedettese.
Nonostante sia il "mio mare" ed abbia visto più volte questa realtà costiera che, insieme a Grottammare e Cupra Marittima, forma la cosiddetta "Riviera delle Palme", ho potuto scoprire cose nuove e vedere tutto con uno sguardo più attento e tanta curiosità.
Il tour è iniziato dal porto, dove, dopo la registrazione, il saluto delle autorità e la consueta foto tutti insieme, ci hanno divisi in cinque gruppi quante erano le guide pronte a farci conoscere luoghi e aneddoti. Nell'attesa, però, è stato interessante vedere i pescatori all'azione, tra reti e pesce fresco e tutti ci siamo subito adoperati a fermare gesti, sguardi, oggetti e pesci con le proprie macchinette fotografiche e/o smartphone.
Fermare l'attimo, il momento, il ricordo e, se possibile, comunicare qualcosa, destare emozioni... questo dovrebbe fare la fotografia, no?
Guidati dalla nostra simpatica guida, Ileana, abbiamo iniziato il nostro percorso proprio partendo dal lungomare, circondati da alcuni delle più di 8000 palme che adornano questa cittadina marittima. Ci siamo fermati ad osservare alcune sculture: come il "Monumento al Pescatore" che riproduce la tenuta dei pescatori durante le tempeste, quando, per richiamare l'attenzione sul pericolo derivante dalla nebbia sul mare, si servivano della tromba; o il conosciuto "Lavorare, Lavorare, Lavorare, Preferisco il rumore del mare", opera di Ugo Nespolo, parafrasi di una famosa poesia di Dino Campana.
Ci siamo poi spinti verso la Palazzina Azzurra e il suo giardino. Questa è stata sede dell'Azienda di soggiorno, tra i più celebri dancing tra gli anni 60 e 70, e oggi è sede di mostre e convegni, ma anche piccoli spettacoli musicali all'aperto. Qui possiamo trovare anche un monumento che crea un connubbio tra danza e amore: Vale&Tino!
[gallery ids="305,306" type="columns"]Il nostro piccolo viaggio è proseguito verso il Quartiere del Mandracchio, caratteristico e storico, dove è possibile ancora vedere un esempio di quella che era la casa dei pescatori, con un unico piano (in cui spesso dovevano viverci in tanti!), e dove ci hanno accolto alcune Retare alle prese con delle reti, pronte a parlarci un po' della vita che fu. Le retare erano le mogli dei pescatori che si occupavano di intrecciare le reti e che, in assenza dei mariti impegnati in mare con la pesca, si occupavano della casa e della famiglia. Credo che conoscere la storia e le nostre tradizioni sia uno degli elementi che più amo di questi percorsi!
Dopo aver ascoltato storie di vita passata, impreziosite da filastrocche in dialetto locale, siamo giunti al viale principale del centro di San Benedetto del Tronto. Questa grande via è arricchita da una serie di monumenti davvero interessanti. In particolare sono rimasta attratta da "I Sognatori", opera di Paolo Annibali che simboleggia la vita che rinasce anche quando sembra che non ci sia più. Rappresenta un albero, morente, inclinato, ormai instabile, che rischia di trascinare con sé il destino di tuti, ma che ancora, offre riparo a tutti gli esseri viventi: uomini, animali, insetti trovano in esso riparo. Al calare della notte, tutti si addormentano e, all'unisono, cominciano la rinascita della propria vita, del vecchio tronco, della natura intera. Così, nel sogno, nuove speranze prendono il corpo e il ciclo della terra magicamente riprende il suo percorso (Info: www.comunesbt.it)Insomma, l'ho amata non solo per la bellezza dell'opera, ma anche per il suo significato. Questa speranza sempre accesa di poter tornare a vivere una vita migliore, nonostante spesso il buio ci avvolga...
Tra le mie foto potrete vederle tutte, mentre per maggiori informazioni vi consiglio di visitare il sito del Comune, così da saziare la vostra curiosità e scoprire anche il significato di tale arte!
Ad attenderci alla fine del percorso c'era un autobus, pronto a condurci al Museo del Mare e al Mercato Ittico. Qui abbiamo potuto vedere la grande Sala dedicata all'Asta del mercato ittico all'ingrosso, provando ad immaginare un poco il vociare delle persone pronte a contendersi il pesce fresco; per poi fare un nuovo tuffo nella cultura e nella storia, nel museo della civiltà marina delle Marche, in cui potrete trovare oggetti, reti, e abiti tipici dei pescatori e delle retare, con utensili utilizzati anche dai bambini, che iniziavano sin dall'infanzia a lavorare per aiutare la famiglia!
Nonostante il caldo torrido, abbiamo continuato a camminare, e ad accoglierci è stato lo Chef Federico Palestini, che ci ha dato una dimostrazione in diretta di come si prepara il suo brodetto di pesce!
L'ultimo tratto è stato fatto, invece, a bordo dei risciò, percorrendo così tutto il lungo viale del molo sud, dove è possibile trovare un vero e proprio museo a cielo aperto (Museo d'arte sul mare). Le rocce, gli scogli, infatti, sono stati plasmati e lavorati da artisti contemporanei, adattandoli a forme più diverse: umane, animali, e altro ancora! Tra le opere più degne di nota, c'è sicuramente il monumento al "Gabbiano Jonathan Livingston": quasi fosse un invito a volare sempre più in alto, a staccarsi dal gruppo, per trovare il proprio mondo, se stessi, il proprio pensiero e la propria libertà.
Dimenticavo, c'è anche un altro gruppo scultoreo che ho trovato molto interessante, nei pressi del porto, proprio dinnanzi al mercato ittico: è intitolato "Il mare, il ritorno...", opera di Paolo Annibali, in ricordo e onore di tutti coloro che hanno perso la vita in mare. È una rappresentazione corale della storia di questa città, un grande affresco della cultura locale che rappresenta le speranze, l'angoscia, l'attesa che vissero tutti coloro che dal mare traggono fonte di sostentamento e le loro famiglie. Le statue raffigurano diversi momenti della faticosa vita dei marinai, eternamente divisi tra la necessità di andare in mare e i legami affettivi con la famiglia. (Info: www.comunesbt.it)
[gallery ids="325,326,327" type="rectangular" orderby="rand"]Stanchi, accaldati, ma pieni di emozioni per quanto visto, siamo finalmente andati a pranzo, dove ad attenderci c'era della pasta con battuto alle alici, brodetto alla sambenedettese e vino Passerina presso la Sede Associazione Pescatori Sambenedettesi.
Anche questa, come quella di Castignano, è stata una bellissima esperienza. Oltre alla curiosità, allo spirito di scoperta, e la voglia di coltivare sempre più la mia passione per la fotografia, mettendomi anche in gioco, si aggiunge l'aver fatto parte di un gruppo di belle persone, con il quale si è creata anche una bella intesa. Battute, risate, e un pizzico di follia che rendono il tutto ancor più bello! Se poi si aggiunge la presenza della mia nipotina di 7 anni, la nostra mascotte e piccola fotografa, non posso non dire che sia stato tutto davvero meraviglioso!!! Prossima fermata: Numana, il 17 Luglio! Io ci sarò, con amiche e... forse sorella e nipotina! Un'altra bellissima esperienza ci attende!!! Ma voi tornate presto sul mio blog: ho tanto altro da raccontarvi, tanti pensieri, emozioni e foto!Vi aspetto. ~ Marta